Viene dalla sua miglior stagione e si prepara (?) a viverne una altrettanto esaltante nella quale, tra l'altro, correrà per la prima volta tra gli Juniores. Nicolas Borsarini ha chiuso il 2019 con due vittorie come il Trofeo Gek di Bussolengo, nel Veronese, e il Memorial Pasolini di Concesio, nel Bresciano. «Una buona stagione, ma con tanti rimpianti. Sono state molte le occasioni in cui ho commesso dei piccoli errori compromettendo il risultato finale. Anche nelle gare in pista non mi sono espresso come volevo, ma nel complesso non posso lamentarmi. Quest'anno mi auguro di essere più costante, di partire bene fin da subito e di farmi valere nelle corse che contano».
Borsarini è diventato un ciclista seguendo quella passione genuina, spontanea, senza pressioni altrui. Dalla categoria Giovanissimi G1 fino agli allievi è sempre rimasto fedele ai colori della formazione presieduta dall'ex professionista Fabrizio Bontempi, il Progetto Ciclismo Rodengo Saiano. Tornando allo scorso anno, il giovane bresciano si è fatto notare anche sulle strade del campionato italiano, svoltosi a Chianciano, terminando la prova tricolore in decima posizione. E' arrivato terzo nella Travagliato-Madonna della Stella, a Ronco di Gussago, Ghedi e nel campionato lombardo su pista nell'Inseguimento a squadre, secondo a Montanaso Lombardo e Montichiari, quinto nella Coppa Liberazione a Borgo San Lorenzo, in Toscana. Un infortunio al polso gli ha impedito invece di essere tra i protagonisti agli Assoluti su pista.
Bresciano di Rodengo Saiano, classe 2003, Borsarini abita con i genitori Pier Giuseppe, responsabile in una azienda di autotrasporti di Bergamo, e Katia, casalinga, e il fratello minore Mattia che pare abbia serie intenzioni di cominciare a correre. Passista scalatore, Nicolas studia programmazione e manutenzione impianti elettrici presso l'Istituto d'Istruzione Superiore "Giacomo Antonietti" di Iseo. Da gennaio è entrato a far parte del Team Lvf di Patrizio Lussana.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Il valore del ciclismo dovrebbe essere più riconosciuto e avere più visibilità».
A quale età hai cominciato a correre?
«A 7 anni per il Progetto Ciclismo Rodengo Saiano, avevo una bici blu e bianca della società».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Eddy Merckx, una leggenda».
Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«Solo il ciclismo».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono un po’ impulsivo».
Il tuo modello di corridore?
«Vincenzo Nibali».
Cosa leggi preferibilmente?
«Non sono un gran lettore».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«Che sia comprensiva».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Più soldi agli atleti».
Piatto preferito?
«Pizza».
Attrice o attore preferito?
«Tom Cruise».
Chi è il tuo collega più simpatico?
«Alex Bono con il quale corro da una vita».
Sei religioso?
«Sì».
Paese preferito?
«Visiterei volentieri l'America».
Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Che sono un buon corridore e umile con tutti».
Hobby?
«Divertirmi con gli amici».
La gara che vorresti vincere?
«Parigi-Roubaix».
Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«I miei genitori e Fabrizio Bontempi».
Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Impegnarmi al massimo e farmi valere».
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