Michele Gazzoli ha raccontato a tuttobiciweb come sta trascorrendo la sua quarantena. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente, a Ospitaletto in provincia di Brescia, una delle città maggiormente colpite da Covid-19, dove vive con la sua famiglia: «Sono tranquillo, mi sto focalizzando soprattutto sugli allenamenti e la loro qualità. Ho parecchi pensieri molti dei quali rivolti verso quello che sarà il futuro del ciclismo. Sto seguendo con molta attenzione quello che sta accadendo ad alcune squadre del panorama World Tour e ammetto essere preoccupato. Questo virus ha messo il mondo in ginocchio, quello dello sport e non solo. Speriamo che tutto possa risolversi al meglio, mettendo sempre la salute al primo posto».
Michele, come va?
«Sto bene, grazie. Ho creato una nuova routine per cercare di far passare più in fretta queste giornate. È difficile allenarsi sui rulli è vero, ma penso che le vere difficoltà siano ben altre. Ho vissuto in prima persona la cattiveria di questo virus avendo perso alcuni dei miei parenti stretti. Ti assicuro è molto peggio di quanto si possa credere o pensare».
Come stai gestendo gli allenamenti?
«Faccio rulli, come tutti, e palestra. Sto cercando di mantenere una buona condizione e preferisco dividere il mio impegno sui rulli. Tendenzialmente faccio un’ora e mezza al mattino e altrettanto al pomeriggio. Ho anche partecipato con la maglia della Nazionale Italiana alla terza tappa del Giro d’Italia Virtual. È stata una bellissima iniziativa, si fa tanta fatica ma lo abbiamo fatto a favore di una buona causa, quella della beneficenza per la Croce Rossa Italiana, impegnata in prima linea durante questa emergenza sanitaria. Un giorno alla settimana invece riposo, solitamente la domenica. Sono sempre in contatto con la mia squadra, la Colpack Ballan, la tecnologia ci consente di essere vicini anche se siamo distanti».
Hai riscoperto nuovi hobby durante questa quarantena?
«Giocare alla playstation... - ride. Mi sto dedicando un po’ alle faccende domestiche, soprattutto in cucina. Adoro mangiare e quindi sto cercando di imparare a cucinare qualcosa di buono o perlomeno che possa essere commestibile. I miei punti di forza sono la torta di mele e la pizza. Ci sono molti momenti liberi durante la giornata, ma li uso per rilassarmi e guardare qualche film. Tirare fino a sera non è sempre semplicissimo».
Come ti immagini la ripresa?
«Cerco di pensare positivo, ma purtroppo l'attesa sarà ancora lunga. Ad oggi non c’è niente di certo, navighiamo a vista. Immagino che anche stilare un nuovo calendario per cercare di salvare questa stagione non sia semplice. Mi auguro che tutto lo sport possa riprendere in sicurezza ma penso sia giusto non bruciare le tappe. La salute è la cosa più importante, lo sport può aspettare. Non possiamo certamente permetterci una seconda ondata di contagi, sarebbe devastante ancor più della prima. Il 4 maggio si aprirà un piccolo spiraglio di luce, questo vuol dire che le misure restrittive, in vigore da quasi due mesi, sono servite e che noi italiani siamo stati bravi nel rispettarle, ma questo non vuol dire che tutto sia finito, anzi è proprio dal 4 maggio che inizia la fase più difficile. Dovremmo usare tutti la testa rispettando le norme imposte dal governo e mantenere le distanze sarà fondamentale».
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.