L’esperienza conta e Rigoberto Uran mette la sua al servizio del ciclismo per mettere a punto l’analisi del momento che stiamo vivendo. Ed è una analisi che non nasconde nulla.
«Il ciclismo è uno sport povero perché si basa solo sui proventi degli sponsor: se il Tour non si disputasse sarebbe una catastrofe» ha detto il colombiano in uan intervista pubblicata dal sito della Federazione colombiana di ciclismo.
«Sono convinto che se non si correse, solo tre squadre del WorldTour potrebbero sopravvivere, per le altre il futuro sarebbe molto complicato. Poche aziende vanno bene in questo periodoe sappiamo che quando c’è una crisi si taglia per prima cosa l’investimento pubblicitario».
E ancora: «La situazione è complicata per tutti ma lo è ancora di più per i giovani. La squadra è stata costretta a tagliare gli stipendi del 40%, non è una situazione facile da affrontare. Così come sarà difficile tornare alla vita normale: spero che alla fine tutto sia risolto, che venga trovato un vaccino, che le persone mantengano il lavoro, che l'economia mondiale torni a girare e che tutti si possa tornare a fare cose normali».
A proposito di affari, Uran ha confermato che continua a pagare gli stipendi agli 82 dipendenti della Go Rigo Go, la sua casa di abbigliamento. «I nostri negozi sono chiusi ma il commercio online funziona e quindi andiamo avanti».
E sul calendario: «Se ci dicono che dobbiamo correre al freddo, correremo al freddo. Ma prima dovremo capire se potremo andare in Europa... E una volta là, prima di tutto dovremo correre il Tour!».
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