Elia Viviani trascorre le sue giornate tra allenamenti (ieri ha partecipato alla prima tappa del Giro Virtual, si è piazzato secondo difendendo i colori della Nazionale insieme a Samuele Zoccarato), lavori in casa con Elena, passeggiate con Attila e impegni vari. Tra questi, anche una lunga intervista rilasciata a Cosimo Cito di Repubblica nella quale il campione europeo ha detto cose decisamente interessanti.
VIRTUAL. «Pedalare davanti ad uno schermo può farti impazzire, ma non possiamo fare diversamente. I rulli sono una grande invenzione, ma anche una maledizione. Io personalmente non li ho mai amati. Ma devo farmene una ragione. Ora però va meglio che un tempo: venerdì, per esempio ho pedalato sul percorso virtuale dei Giochi di Londra 2012, ho affrontato la salita di Box Hill. Con l’app che usiamo, il rullo si indurisce in salita e ci restituisce una sorta di verità in fatto di fatica e allenamento. Bello, ma è uno sforo completamente diverso a quello cui siamo abituati. Un professionista può piazzarsi molto lontano da amatori abituarsi a correre solo così. La fatica è la stessa, ma la gestualità è completamente diversa».
APPUNTAMENTI. «La Sanremo ad agosto? Fa un effetto strano, anche perché rischia di essere la prima corsa vera e sarà difficile essere subito pronti nella gara più lunga della stagione, quasi 300 km. Proverò ad arrivare al massimo, la Sanremo è il grande obiettivo della mia carriera, la correrei anche due volte all’anno. Il Giro ad ottobre? Dipenderà dal meteo. Negli ultimi anni l’inizio dell’autunno è sempre stato bello, quindi sì, mi piace. Prima c’è il Tour. La Cofidis è francese e ci tiene moltissimo».
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