L'aspetto sanitario della ripartenza è fra gli argomenti in primo piano per quanto riguarda le squadre. La domanda che si fa largo all'interno degli staff tecnici e medici dei team è molto semplice: quali misure dovranno essere adottate per muoversi in sicurezza all'interno del team e all'esterno quando si tornerà a correre? Sono diverse le linee guida sulle quali si sta lavorando.
Come si stanno muovendo le squadre lo ha spiegato Luca Guercilena, team manager della Trek Segafredo, a La Gazzetta dello Sport: «Abbiamo iniziato a cercare quali test siano disponibili sul mercato per valutare positività e immunità, cercando di capire se possano garantire una sorta di ‘patentino’ valido per gli spostamenti».
Il dottor Gaetano "Nino" Daniele entra nel dettaglio e aggiunge: «Dovremo seguire le indicazioni governative e delle autorità sanitarie.Ci stiamo preoccupando per arrivare ad ottenere un test sierologico, validato, da fare ad atleti e staff (quasi 100 persone, ndr) che possa fornire indicazioni sullo stato immunologico del soggetto. E poi non si potrà prescindere da una vera e propria sanificazione dei bus».
C'è poi l'aspetto dei ritiri con la propensione verso la vita in appartamenti piuttosto che nei tradizionali alberghi. Ed infine un'altra questione di primaria importanza è quella della mobilità dei corridori tra i vari stati: la speranza è che le frontiere europee possano aprire dopo il 15 giugno, mentre si segue con attenzione la situazione di Paesi come la Colombia, dove vivono molti big, le cui frontiere sono chiuse ad oggi fino al 30 maggio.