Una vita in sella quella di Yuri Brioni, che è salito in bici quando aveva soltanto 7 anni: «E' successo così per gioco, una sfida in mountain bike tra me e il mio vicino di casa che correva in bicicletta. Poi, mio padre ha fatto il resto e, un giorno, mi ha chiesto se avessi voluto praticare il ciclismo. Sono passati dodici anni, e sono qui che con entusiasmo e tanta passione continuo a pedalare».
Va forte Brioni e a parlare per lui sono i risultati ottenuti nella stagione scorsa, l'ultima tra gli juniores nel Team F.lli Giorgi sotto la direzione di Leone Malaga. Yuri vince le gare di Cantù e di Puegnago del Garda, è secondo nella Sandrigo-Monte Corno, a Casale Litta e nel tricolore a cronometro a squadre di Treviglio, terzo a Olgiate Molgora e a Reda di Faenza, ottavo al Campionato Lombardo, nono al campionato italiano su strada di Città di Castello, e nella Schio-Ossario del Pasubio, quattordicesimo all'internazionale Trofeo Paganessi a Vertova. Con la rappresentazione regionale corre il Giro delle Fiandre (79simo), con la maglia azzurra partecipa al Tour dei Paesi del Vaud, in Svizzera, nono classificato nella terza e ultima tappa. «Se avessi prestato più attenzione in alcune gare, sicuramente avrei potuto ottenere qualche vittoria in più, ma nonostante i miei atteggiamenti a volte impulsivi, sono comunque soddisfatto della mia stagione».
Brioni sta crescendo ed è tra i giovani scelti quest'anno dal Team Colpack-Ballan, la squadra con la quale debutterà tra gli Under 23. «Desidero ripagare la fiducia riposta in me dalla società, in particolare dal presidente Beppe Colleoni che ha messo a disposizione la sua grande disponibilità e passione per noi giovani». A dispetto dei suoi colleghi, e prima che il coronavirus prendesse il sopravvento su ogni cosa, Yuri ha avuto la fortuna (se così possiamo chiamarla) di allenarsi per un mese in Sardegna, precisamente a Budoni in provincia di Sassari, dove la famiglia Brioni possiede una seconda casa: «Tornare al mio paese non è stato facile, ci è voluto il permesso della regione Sardegna per permetterci di rientrare. A Budoni mi sono allenato per più di un mese, con me anche Sergio Meris e Federico Chiari. Ma la gente del posto iniziava a guardarci sospettosa, scattava delle fotografie quasi fossero degli agenti segreti, ed essendo noi lombardi si è sentita minacciata da un eventuale contagio, così abbiamo chiuso baracca e burattini e preso la via del ritorno».
Bergamasco, 19 anni compiuti, Brioni vive a Villa di Serio con il padre Pasquale, titolare dell'azienda di famiglia che produce nastri trasportatori a Mozzo, ed è anche il presidente della società ciclistica Polisportiva Albano Sant'Alessandro, mentre la madre Michela è la responsabile della funzione ammistrativa e contabilità dell'azienda del marito. Alto 189 centimetri per 73 chili, è fidanzato con Giulia, laureanda in Lingue alla Cattolica di Milano, Yuri frequenta i corsi di Meccanica e Meccatronica presso l'Istituto Tecnico Industriale "Pietro Paleopaca" di Bergamo.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«E' un cammino positivo il nostro, a piccoli passi, ma sicuramente il movimento è in continua espansione».
A quale età hai cominciato a correre?
«A 7 anni per la Polisportiva Albano Sant'Alessandro. Avevo una bici con il marchio della società di colore verde-acqua e grigio».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Eddy Merckx per la sua fame di vittorie».
Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«Avrei scelto l'opposto del ciclismo, cioè uno sport al chiuso».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono testardo, impulsivo e qualche volta egoista».
Il tuo modello di corridore?
«Lo è stato Fabian Cancellara».
Cosa leggi preferibilmente?
«Non leggo, però mi tengo informato sui motori, la mia grande passione».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«Gli occhi, il sorriso e il carattere».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Gli stupidi pregiudizi nei confronti del nostro sport».
Piatto preferito?
«Lasagne al ragù».
La tua attrice o attore preferiti?
«Robert Downey Jr., il Tony Stark di Iron Man».
Chi è il tuo collega più simpatico?
«Sergio Meris che corre con me».
Sei religioso?
«Non tanto».
Paese preferito?
"Gli States per le sue praterie, dove vivere in libertà e nella natura"
Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
"Che sono un ragazzo diligente, che ascolta e non molla mai"
Hobby?
«I motori».
La gara che vorresti vincere?
«Giro delle Fiandre».
Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«No».
Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Di riprendere al meglio la forma fisica e dire la mia».
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