Riccardo Zoidl gli ha tolto la gioia della prima vittoria da professionista, ma Matteo Badilatti conferma che questo 2020 potrebbe essere l'anno della sua consacrazione. La tappa regina del Tour of Antalya lo ha visto chiudere al secondo posto dietro all'austriaco, in una salita sicuramente non del tutto adatta ad uno scalatore purissimo come lui.
«Un po' deluso, perché mi aspettavo una salita più dura e in generale una tappa più selettiva - ammette il corridore svizzero di madrelingua italiana a tuttobiciweb -. Ho commesso un paio di errori, perché non ho seguito subito Zoidl, sono rimasto chiuso, e alla fine l'esitazione è risultata fatale. Peccato, ci tenevo a vincere, però torno in Europa con la consapevolezza di stare bene».
13° al Tour Colombia in mezzo agli scatenati sudamericani e secondo oggi, l'impressione è che il suo livello in salita stia crescendo rapidamente. «La stagione è cominciata con il piede giusto, sono stato competitivo in entrambe le gare che ho fatto - spiega ancora il 27enne del Canton Grigioni, che come prossimo appuntamento avrà il GP di Larciano e sogna il Giro d'Italia -. Ci sono ancora un po' di cose da mettere a posto, perché commetto ancora qualche errore e devo migliorare, però nel complesso posso ritenermi soddisfatto. Rispetto all'anno scorso sento di aver fatto un passo in avanti, in salita ho un'ottima tenuta, penso di potermi giocare la convocazione per corse importanti».
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