Il 2020 di Filippo Ganna è iniziato in maglia azzurra e non è un caso. Il detentore del record del mondo dell'inseguimento individuale (4 km in 4'02”647) e bronzo mondiale della cronometro ha cominciato la stagione alla Vuelta a San Juan con gli altri pistard diretti da Marco Villa, vale a dire Francesco Lamon, Michele Scartezzini, Davide Plebani, Jonathan Milan e Leonardo Basso, suo compagno al Team Ineos.
Il 23enne piemontese, che quest'anno debutterà al Giro d'Italia, sarà una delle punte più preziose della Nazionale Italiana a partire dai prossimi mondiali su pista, in programma a Berlino dal 26 febbraio al 1° marzo, fino ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020.
Quanta voglia avevi di riattaccare il numero alla schiena? «Nonostante i tanti impegni tra strada e pista sono riuscito a stare fermo un mese. Appena scendi dalla bici ti viene voglia di tornarci, l'appetito per le corse non mi è mai mancato, ma mi serviva un periodo per ricaricare le pile in vista di un'annata lunga e impegnativa».
Nel 2018 portasti a casa dall'Argentina la maglia di miglior Under 23 e finisti secondo alle spalle di Oscar Sevilla. Possiamo inserirti tra i favoriti? «Non sono venuto qui per allenarmi, la corsa mi interessa. L'ho assaporata due anni fa, punto a far bene, non lo nego. Considerata la starting list e il livello alto degli avversari non sarà facile giocarsi la maglia di leader, ma ci proviamo».
Da allora sei cresciuto molto e ne hai combinate di belle... «Riaffermarsi non è semplice. In due anni sono cambiato un po' in termini di peso e, fisicamente, ho guadagnato la resistenza che mi mancava all'inizio della carriera da professionista. A inizio stagione la condizione è sempre un'incognita, questi giorni saranno la prova del nove per capire a che punto sono».
L'altro ieri l'Italia ha conquistato la classifica generale di Coppa del Mondo dell'inseguimento a squadre. «Sì, mentre noi eravamo in viaggio i giovani hanno finalizzato un bel lavoro di squadra. Al termine di questa prima corsa con Marco (il ct Villa, ndr) programmeremo l'avvicinamento alla sfida iridata, mio primo grande obiettivo del nuovo anno».
Il 2020 presenta tante occasioni importanti. Mettiamo in fila i tuoi desideri. «Di sicuro al primo posto c'è il poker mondiale nell'inseguimento (ha conquistato la maglia iridata di specialità nel 2016, 2018 e 2019, ndr), poi mi aspetta la partecipazione al Giro d'Italia, che essendo la mia prima grande corsa a tappe, metto a pari merito con l'Olimpiade, appuntamento che stiamo preparando da 4 anni e che è giunto il momento di concretizzare. Non sarà semplice ma abbiamo finalmente un velodromo a disposizione, che speriamo di poter utilizzare fino alla fine».
A Tokyo potremo contare su di te anche per la cronometro? «Decideremo dopo il Giro d'Italia, molto dipenderà da come ne uscirò. La priorità è la pista, ma è chiaro che sarei onorato di poter difendere i colori del mio Paese anche nella prova contro il tempo».
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