Mattia Pinazzi è, nel suo genere, un velocista che si ispira molto a Elia Viviani che considera il miglior corridore di tutti i tempi. Nato a Parma, vive a Sacca di Colorno, sempre nel Parmense. Lui, poi un fratello Nicolas che ha corso fino ai dilettanti, e una sorella Rebecca che fa ginnastica artistica. Il padre Pierino lavora come camionista in un lattificio, mentre mamma Sara è operaia in una fabbrica di profumi. Da piccolo ha praticato il rugby, poi ha scelto il ciclismo grazie alle "spinte" del nonno Paolo Bianchi, un ex dilettante che gli ha trasmesso la passione.
Pinazzi ha la prontezza di riflessi dei grandi velocisti e dei pistard, perchè intuisce il momento ideale per gettarsi nella mischia, e sprintare per vincere. Nel 2019, con la maglia della società Aspiratori Otelli VTFM Carin Nacanco di Sarezzo nel Bresciano, è andato a bersaglio cinque volte: nella Novara-Suno, Calderara di Reno, Marzaglia, Turbigo e San Martino della Battaglia. Ha disputato sia i mondiali che gli europei in pista sfiorando il podio a Gand nella sfida continentale, classificandosi al quarto posto nell'Inseguimento a squadre e nella stessa specialità ha conseguito la quinta posizione nella prova iridata di Francoforte. Intanto, in coppia con Diego Bosini sta correndo la Sei Giorni di Rotterdam (Olanda), che si conclude stasera. Mattia ha frequentato la Fondazione Santa Chiara Istituto di Istruzione e Formazione Professionale di Casalmaggiore, nel Cremonese, dove si è diplomato operatore meccanico. Debutterà quest'anno tra gli Under 23 nella squadra Continental della Biesse Arvedi, diretta dall'ex professionista Marco Milesi.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Sta crescendo bene in tutte le specialità, e sono certo che saremo in prima fila alle prossime Olimpiadi».
A quale età hai cominciato a correre?
«A 12 anni nella Polisportiva Torrile. Non ricordo la marca della bici, però era tutta nera».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Elia Viviani per come spadroneggia sia in strada che in pista».
Segui altri sport con la stessa passione del ciclismo?
«Il rugby, che ho praticato fino agli esordienti».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono un pò testardo».
Altruista o egoista?
«Altruista».
Cosa leggi preferibilmente?
«Riviste di sport».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«Il carattere».
Sei social?
«Nella media».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«In questo momento nulla».
Piatto preferito?
«Pizza».
Hobby?
«Sono appassionato di Agricoltura».
La gara che vorresti vincere?
«Il campionato del mondo su pista».
Televisione, cinema o teatro?
«In tivù guardo un pò di tutto»
I ragazzi di oggi con quelli di ieri: le differenze?
«Oggi sono molto social, non connettono tra loro. Meglio il confronto diretto».
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