Lucano come Domenico Pozzovivo. Da Marsicovetere, nel Potentino, ecco Alessandro Verre, giovane promessa della Basilicata, 18 anni che nell'estate di 11 anni fa è salito in bicicletta per gioco e non è più sceso. Quest'anno, con la la maglia della CPS Professional-Team Basilicata, ha collezionato 12 successi con la gara nazionale di Ascoli Piceno, la cronoscalata di Sora meglio conosciuta come "La Ciociarissima", il campionato regionale e la classica di Rignano sull'Arno, in Toscana. Scalatore di ottima fattura, studia elettronica all'Istituto Professionale Giuseppe Parisi di Pramutola, Potenza. Lo vedremo il prossimo anno con la livrea della squadra Continental Team Casillo Petroli Firenze-Hopplà.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«È senza dubbio in crescita, vedo molti giovani che stanno emergendo».
A quale età hai cominciato a correre?
«11 anni, tra i Giovanissimi G5 della società Grumeto Nova».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Eddy Merckx. Non per niente era soprannominato "Il Cannibale"».
Segui altri sport con la stessa passione del ciclismo?
«No»
Il tuo peggior difetto?
«Sono testardo e poco socievole».
Altruista o egoista?
«Altruista, a seconda delle circostanze e delle persone».
Cosa leggi preferibilmente?
«Libri di sport, quello di Sagan l'ho trovato piacevole e scorrevole».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«Che sia indulgente e tollerante verso il partner».
Sei social?
«No. Seguo ma non partecipo».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Oggi è troppo tecnologico e condizionato dai misuratori di potenza. Sono convinto che i corridori dovrebbero ascoltare di più le proprie sensazioni».
Piatto preferito?
«Torta Marocchina, come la chiamo io. E un dolce fatto con nutella, mascarpone e pan di spagna».
Hobby?
«Nessuno».
La gara che vorresti vincere?
«Il campionato del mondo».
Televisione, cinema o teatro?
«Cinema, sono appassionato di film d'azione e mi piacciono molto i documentari che parlano di sport».
I ragazzi di oggi con quelli di ieri: le differenze?
«La mia generazione non usa più certe cose, come il corteggiare una ragazza. Adesso molti si nascondono dietro ad un cellulare e a un volto finto o vero che appare in bacheca. Si è perso per strada il fascino della seduzione, che apparteneva ai ragazzi di ieri».
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