Archiviati i cento anni dalla nascita, si inseguono i sessanta dalla morte. Fausto Coppi è un modo per scrivere di storia, e non solo di quella del ciclismo. Ecco altri tre libri ispirati, dedicati, riempiti e devoti al Campionissimo.
“Il suo nome è Fausto Coppi” di Maurizio Crosetti (Einaudi, 218 pagine, 17,50 euro). L’inviato della “Repubblica”, anche al Giro d’Italia, anche al Tour de France, si trasforma in ventidue testimoni dell’epoca, dalla mamma Angiolina al papà Domenico, dal fratello Serse allo scopritore Biagio Cavanna, dal meccanico Pinella al rivale Bartali, dai gregari Carrea e Milano all’amico Geminiani, dalle mogli Bruna e Giulia ai figli Marina e Faustino, prima di reincarnarsi proprio in lui, Fausto. Racconti confidenze confessioni, tutti in prima persona, come se Crosetti avesse potuto registrare le loro voci, svelare i loro sentimenti, tradurre le loro emozioni. Una storia – la storia – romanzata e ricamata su basi storiche e con sacrosanto affetto.
“Il volo dell’airone” di Giancarlo Governi (Fandango, 240 pagine, 16 euro). Autore televisivo, sceneggiatore e scrittore, Governi ritorna sul romanzo della vita di Fausto Coppi (è questo il sottotitolo) dopo “Il grande airone” (Nuova Eri, 1994) e, aggiungendo la storia di Gino Bartali, “Il grande Airone” (Castelvecchi, 2009). Governi ha un tipo di scrittura, più che da pagina, da schermo, piccolo o grande. Le sue parole non si sfogliano ma si immaginano, non si leggono ma si vedono. Anche in questo caso ci si basa su ricerche storiche, dall’infanzia fino alla morte, a dopo la morte, quando “una vecchia fantesca che stava lì da tanti anni” propone un nuovo mistero: “Se fossi stata presente, avrei dato al signor Fausto la solita pasticchina”.
“Eterno Fausto” di Mimma Caligaris (Soged, 144 pagine, 9,90 euro). Giornalista al “Piccolo” di Alessandria, Caligaris trasmette il Coppi dei nipoti Francesco (dalla parte di Marina) e Giulia (da quella di Faustino), Giovanni Ferrari Cuniolo (nipote del primo campione d’Italia), Angelo D’Avino (figlio del falegname che regalò una Legnano a Coppi dopo la guerra), Franco Bitossi (che vinse la Cuneo-Pinerolo nel 1964), Marco Carrea (figlio di Sandrino, il gregario angelo custode), Francesco Moser (e i ricordi tramandati dal fratello Aldo), il tecnico Massimo Rava, l’appassionato (preside e collezionista) Giampaolo Bovone, l’illustratore e pittore Riccardo Guasco. Caligaris accompagna le testimonianze, le arricchisce di storia e storie, geografia e umanità, appartenenza al quella gente e a quel territorio.
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