La Commissione parlamentare antimafia ascolterà il legale della famiglia Pantani, l'avvocato Antonio De Rensis, lunedì pomeriggio alle 15. Davanti alla stessa Commissione, lo scorso 26 settembre, si è tenuta l'audizione del procuratore capo della Repubblica di Rimini, Elisabetta Melotti, la quale ha ribadito l'assenza di elementi nuovi circa la morte di Marco Pantani, avvenuta il 14 febbraio del 2004 nel residence Le Rose. Per la Procura di Rimini che ha archiviato due indagini, l'ultima nel 2015, arrivando sempre alla stessa conclusione e cioè che il campione di ciclismo morì per una overdose di farmaci e droga, non vi sarebbero elementi nuovi per far pensare ad un omicidio, circostanza invece di cui è convinta la famiglia Pantani.
«Ci sono spunti importanti che sono stati trascurati dalla seconda indagine - ha ribadito l'avvocato De Rensis -. Restiamo convinti che nelle dichiarazioni rese da esponenti di spicco della camorra dell'epoca, a Campiglio furono alterate le provette per le analisi del sangue e per quanto riguarda l'indagine di Rimini sulla morte, riteniamo che Marco Pantani fu ucciso». In un recente servizio della trasmissione tv, le Iene, Fabio Miradossa, lo spacciatore che vendeva la cocaina a Pantani e che all'epoca della prima indagine, nel 2004, patteggiò una pena di 5 anni, ha affermato che «Marco non è morto per questo, è stato ucciso» (ansa).