Eusebio Unzue del Tour de France conosce ogni segreto. La sua Movistar affronta la Grande Boucle per il trentasettesimo anno consecutivo (nessuno raggiunge un numero simile) e soprattutto lo fa per puntare al risultato più importante.
«Io sono qui al Tour con una buonissima squadra e due leader: Nairo Quintana e Mikel Landa. Sono due opzioni molto valide e importanti. Ovviamente ci siamo fissati degli obiettivi, il primo dei quali è disputare una buona crono, nella quale cercheremo di perdere il meno possibile. Il mio augurio è quello di concedere al massimo mezzo minuto ai rivali dei team più forti. Ci attende un Tour molto aperto, una corsa diversa, con molta salita: attenzione, perché il gruppo sembrerà un gregge senza pastore, anche se la Ineos con l'ultimo trionfatore del Tour ha forse qualcosa di più».
Parlano al'Hotel Crown Plaza di Bruxelles, i capitani della Movistar e al tavolo naturalmente siede anche il campione del mondo Alejandro Valverde: «Sono arrivato a questo Tour con un peso inferiore al solito. È una prova, anche se non ho voluto esagerare troppo... Avrei dovuto disputare il Giro d'Italia, ma la caduta subita in Belgio mi ha costretto a cambiare i programmi. Stare lontano dalle corse non è stato facile, sono rienrato bene alla Route Occitane, dove ho vinto e questo fa bene al morale».
Mikel Landa accanto a lui sorride: «Ho concluso il Giro pedalando molto bene e sono fiducioso per il Tour. Dopo la corsa rosa ho lavorato in tranquillità e devo dire che è stato facile ritrovare la forma».
Gli chiediamo: tu che conosci molto bene Vincenzo, pensi che possa poter essere protagonista?
«Finché non lo vedo perdere terreno, io non ci credo che non sia qui a lottare per la generale. Lui dice che insegue la maglia pois e una tappa? Ripeto: io non ci credo».
Il più atteso, ovviamente, è Nairo Quintana:«È vero, quello di quest'anno è un percorso decisamente adatto a me, perché ci sono tante tappe di montagna e diverse salite che vanno sopra i 2000 metri, anche se ormai sono tanti i corridori che si allenano costantemente in altura. Fuglsang se la giocherà sicuramente: sarà uno degli avversari più temibili. Colombia al potere? È vero, quest'anno c'è davvero la possibilità di un podio tutto colombiano. Non è fantaciclismo, anche se forse immaginare un podio tutto colombiano è troppo. Ma è effettivamante una possibilità».
Certamente attorno ai corridori colombiani c'è una grandissima attesa, come dimostra la visita dell'ambasciatore della Colombia a Bruxelles Felipe Garcia Echeverri: stamane ha incontrato Quintana nel suo albergo per incitarlo e fargli pervenire il sostegno e il tifo di tutto il popolo del suo Paese.
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