M come meteo. Nel senso di studio delle variazioni climatiche. Uno dei grandi sconfitti di questa edizione: inutile guardare le previsioni, tanto piove. Succede con una frequenza che nemmeno in Scozia: basti dire che il sole ha fatto capolino sul Giro soltanto nel giorno di riposo, forse perché anche i temporali avevano bisogno di tirare il fiato. Ai raduni di partenza ormai non si parla più di tappa: i ciclisti prendono il via dicendo ‘andiamo a farci una doccia’. Può esser bella in caso di vittoria (doccia rigenerante), ma anche brutta in caso di ritardo (doccia difettosa) o di squalifica (doccia gelata). E’ una situazione che sta modificando il gergo degli stessi corridori: le tappe a cronometro le definiscono ‘doccia a tempo’, quelle di pianura ‘piatto doccia’. In assenza di tapponi non hanno ancora dato una definizione alle frazioni alpine, pur avendo ricevuto un sinistro presagio: cosa scaricherà mai il cielo sulle montagne, visto che gli albergatori stanno chiedendo se i ciclisti preferiscono una stanza con la doccia o con la vasca?
P come processo alla tappa. Nel senso di trasmissione che viene dopo la diretta della corsa. Fin qui, la più vivace: fra scenografie riesumate da uno sgabuzzino, ospiti schierati in barriera come davanti a una punizione di Maradona, traduttrici da tradurre e opinionisti coperti come velisti nella tormenta, la sorpresa è quotidiana. Meno quotidiani i temi affrontati: puntualmente si dibatte di ciò che è accaduto il giorno prima, a conferma che qui non si improvvisa nulla, ma ci si prepara per tempo (da come è conciato il presunto velista, anche per il tempo). Attesissima la puntata in onda dopo il giorno di riposo: fra gli invitati anche i vertici di una nota azienda di materassi. A meno che non si decida di proseguire con l’edizione flash, che ha debuttato domenica: se ha avuto un indice di gradimento altissimo è perché nessuno ha avuto il tempo di accorgersene. Formula inedita e azzeccatissima, con un conduttore (è obbligatorio, in quanto ingaggiato apposta) e due ospiti (facoltativi). Rispetto all’edizione straordinaria di un tg, ha la stessa durata, ma nessun contenuto: per questo è facile confonderla con le edizioni di tutti gli altri giorni. C’è il sospetto che a San Marino sia andato in onda un numero zero: non perché trasmissione di prova, ma per il numero degli argomenti. A chi se la fosse persa, siamo in grado di offrire la registrazione: ‘Buongiorno dal Processo, oggi edizione flash per via di una partita di calcio. Con me Davide Cassani e Beppe Conti, ci fermiamo qui, linea allo studio’.
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