Sessantasei anni fa, la Rai diede il via al suo racconto(interrotto solo dal 1993 al 1997, con le edizioni targate Mediaset, visto che la corsa rosa fu trasmessa da Italia Uno, ndr) del Giro d'Italia, con una diretta sperimentale della tappa di Milano. Per la 102/a edizione, che partirà con le sue 21 tappe l'11 maggio da Bologna e si concluderà il 2 giugno con la cronometro di Verona, saranno in prima fila Rai2 e Rai Sport Hd (che il 9 maggio proporrà anche la presentazione delle squadre) con tanti appuntamenti, che ogni giorno culmineranno nel Processo alla Tappa, e approfondimenti (come Viaggio nell'Italia del Giro condotto da Edoardo Camurri), per 170 ore di trasmissione (circa otto ore al giorno), ma anche i canali radio e il web, da Rai Play ai social.
«La Rai e il Giro d'Italia fanno parte della memoria degli italiani. Il Giro d'Italia unisce il Paese, ne unisce i valori - dice l'ad della Rai Fabrizio Salini alla presentazione a Viale Mazzini del palinsesto del servizio pubblico per la corsa a tappe organizzata da Rcs Sport -. E' uno dei biglietti da visita per noi più prestigiosi per quanto riguarda lo sport. L'altro anno i risultati degli ascolti sono stati i migliori degli ultimi dieci anni. Quest'anno sicuramente miglioreremo il dato, è una sfida che abbiamo accettato e porteremo avanti. Nell'impegno del racconto del Giro, tra tv, radio e web (anche con contenuti esclusivi, ndr), la Rai si dimostra sempre più media company».
Nei 3518,5 chilometri del tracciato ci saranno, fra gli altri, anche l'arrivo della settima tappa a L'Aquila, come simbolo di rinascita a 10 anni dal terremoto; quello della seconda tappa a Fucecchio, luogo natale di Indro Montanelli, di cui ricorrono i 110 anni dalla nascita e la terza tappa partirà da Vinci, in omaggio al 500/o anniversario dalla morte di Leonardo. La Rai racconterà il Giro grazie al rinnovo dell'accordo con Rcs per la trasmissione del suo pacchetto ciclismo di cui il Giro è la punta di diamante. «Ascoltando Salini che dice meraviglie del Giro mi chiedo perché la Rai allora lo abbia pagato così poco - scherza, Urbano Cairo presidente di Cairo Communication (proprietaria di La7) e presidente e ad di Rcs - La trattativa è stata complessa, ma sono contento di aver rinnovato la partnership con Rai che dura da 66 anni, perché il Giro è un grande spettacolo nazionale e popolare, una grande sfilata di popolo lungo tutte le tappe. Oltretutto siamo trasmessi in 198 Paesi, quindi il Giro d'Italia viene visto globalmente da circa 900 milioni di persone». Questa «è una corsa straordinaria, che regala tanti ricordi a tutti - sottolinea -. Sono felice anche di aver rinnovato l'accordo ora che c'è Salini, con cui ho condiviso un percorso a La7, e che ora ha spiccato il volo in Rai».
Per il Giro d'Italia «la Rai non staccherà mai la spina - spiega Auro Bulbarelli, direttore di Rai Sport -. Inizieremo mezz'ora prima del via alle tappe e continueremo fino al Processo alla tappa che quest'anno sarà condotto (come anticipato da tuttobicweb, ndr) da Marco Franzelli e in cui dedicheremo anche uno spazio a Fausto Coppi a 100 anni dalla nascita». La telecronaca della fase finale di ogni tappa sarà affidata a Andrea De Luca e Alessandro Petacchi, «con la novità come terza voce dello scrittore Fabio Genovesi e il fondamentale apporto dei cronisti in moto, Francesco Pancani e Marco Saligari, il 'commissario', come lo chiamavano tutti quando correva».
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