Il rinascimento dello sport al femminile, la primavera del pedale in rosa. Le iperboli hanno il pregio di riassumere quello che è difficile sintetizzare a livello di emozioni. La presentazione della Wnt Rotor Ceratizit è l’occasione per togliere il tappo all’effervescenza di una squadra che è già settima nel ranking internazionale e punta, un po’ come tutto il movimento ciclistico femminile, “a crescere ancora di più”, come dice Michele Gamba, vicepresidente federale del ciclismo tricolore. “Perché arriviamo da un anno importante, con il record di 80 medaglie, 41 delle quali dal settore femminile. E ci aspettiamo che quest’anno sarà un anno ancora più ricco di soddisfazioni”.
C’è il numero uno del ciclismo lombardo, Cordiano Dagnoni, lì ad ascoltare. C’è Beppe Rivolta, papà del Giro d’Italia femminile, la più importante corsa a tappe per il pedale in rosa. E gli organizzatori del Giro della Bretagna, rinato dopo il binario morto del 2016 che aveva momentaneamente interrotto una storia lunga 27 anni, a testimoniare una volta di più l’attesa per questa presentazione nella sede di Cinisello Balsamo, ingresso nord di Milano, della Ceratizit. Un colosso da 1,2 miliardi di fatturato nel 2018, che con la società figlia Wnt caratterizza davvero un plus nel mondo del ciclismo. “Abbiamo investito nel ciclismo perché i nostri valori aziendali sono molto affini a quello della bicicletta”, spiega l’ad Alessandro Paderi. “E saremo anche sponsor quest’anno del Giro Rosa. Da più di 15 anni, i nostri valori d’azienda sono quello dello spirito di squadra, rispetto e la voglia di migliorarsi. Proprio come nel ciclismo. Investire nel ciclismo oggi significa anche investire in un mondo con sempre maggior seguito e noi saremo sponsor, oltre che al Giro rosa, anche in eventi in Germania, Spagna e Francia”.
Un concetto ribadito da Claude Sun, direttore generale di WNT Group: «Il ciclismo è una grande passione, io da buon bretone l'ho praticato in gioventù e ora, di notte, per rilassarmi mi occupo della squadra. Sono bretone, è vero, ma ho sempre amato l'Italia e ho sempre fatto il tifo per un vostro campione, Felice Gimondi».
Una squadra che sulla carta di identità porta il 2014 come data di nascita, i primi colpi di pedale con un un team esclusivamente britannico e un’evoluzione continua, forte anche dei 98 anni di storia aziendali. Quelli da cui parte l’ambizione Ceratizit per diventare sempre più punto di riferimento del ciclismo femminile. L’ex professionista Dirk Baldinger, team manager della squadra con passaporto tedesco, correrà la stagione con Kirsten Wild, Lisa Brennauer e Ane Santesteban Gonzales che spiega di trovarsi “benissimo in questa squadra”. Ma anche Erica Magnaldi, fresca protagonista del trofeo Binda, Clara Marie Koppenburg, Aafke Soet e Kathrin Hammes, che strizza l’occhio al prossimo Giro d’Italia. Poi Lara Vieceli, Claudia Koster, Sarah Anna Rijkes, Gabrielle Pilote Fortin, Lea Lin Teutenberg, Anna Badeguber, Laura Asencio. Nomi, oltre che numeri, per puntare in alto con ambizione e qualità. Nello spirito di squadra esaltato dal team e scritto nel libro dei propositi per questo 2019.
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