Dal coma alla Nazionale: è il viaggio di Cesary Grodzicki, ciclista di origine polacche cresciuto nel Reggiano, dove tuttora vive. Quasi dieci mesi fa era in condizioni gravissime in un ospedale di Siena, dopo una caduta in gara sugli sterrati toscani, domenica prossima a Laigueglia tornerà a vestire la maglia azzurra nella Sperimentale, aprendo la sua stagione accanto a professionisti come Ciccone, Martinelli, Brambilla e Felline. Di tutti i ritorni al futuro, il migliore possibile.
Ventitrè anni a inizio aprile, al debutto fra i dilettanti elite, Cesare, come lo chiamano tutti, non è nuovo ad esperienze azzurre da quando ha scelto la nazionalità italiana: da tempo sotto osservazione dello staff del supervisore Cassani, ha fatto parte dell’Italia under 23 e già un anno fa fu chiamato dal ct Amadori per disputare la prova ligure con i pro. «E’ bravo sul passo, va forte a cronometro ed è reduce da un ottimo inverno, dove ha ritrovato una buona forma», conferma il tecnico romagnolo della Nazionale, che dopo dodici mesi lo ha nuovamente convocato.
Tutto nella norma se in mezzo non ci fosse stato l’incidente alla Toscana Terre di ciclismo, corsa a tappe per under 23 che prevede molti chilometri fuoristrada: lo scorso 30 aprile, Grodzicki, che vive dall’età di quattro anni a Prato di Correggio e si allena regolarmente sulle strade del nostro Appennino, cade in un tratto d’asfalto mentre viaggia a forte velocità. Batte il viso a terra, restando privo di sensi: all’ospedale, dove gli vengono riscontrate anche la frattura dell’osso parietale e la rottura di una vertebra, lo tengono in coma farmacologico. Dopo cinque giorni viene risvegliato e riconosce la madre: da lì la rieducazione e il ritorno alla bici, a fine estate, quando riesce pure a disputare qualche corsa.
«Non ricordo nulla dell’incidente e anche nei primi tempi, lasciato l’ospedale, ho faticato a ricollegare alcune cose. Fra busto e collare se ne sono andati tre mesi, poi alla prima visita di controllo mi hanno detto che ero tornato come nuovo e così sono risalito in bici. All’inizio ho sofferto, come è naturale dopo un lungo stop, adesso va un po’ meglio», racconta Cesare, da cinque anni in forza alla Palazzago. Logica la soddisfazione quando il ct Amadori lo ha selezionato per il Laigueglia: «Sono contento, mi hanno chiamato perché sono in forma per correre. Iniziare l’anno così dà una bella motivazione, l’obiettivo di questo 2019 è vincere qualche corsa nella nuova categoria per poter passare professionista». Un viaggio impegnativo: dopo quello affrontato fin qui, potrebbe rivelarsi una sgambata.
da Il Resto del Carlino
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