Domenica il ciclocross ha vissuto la sua apoteosi, come un cantante lirico che si gode l’ovazione del pubblico dopo il più intenso do di petto, nello stesso istante in cui il sipario si sta chiudendo. Domenica, a Bogense, sulle fredde sponde del mare del Nord, con il campionato del mondo gli amanti delle emozioni nel fango, nei prati congelati e nella fine sabbia, sotto l’acqua scrosciante, la candida neve e col sole, si sono dati appuntamento al prossimo autunno. Nella moltitudine del popolo del ciclocross dopo le fatiche di un anno intero c’è anche la famiglia dell’ASD Romano Scotti, che dopo aver approfittato di questo gennaio appena trascorso come periodo di defaticamento, può voltarsi indietro e consegnare agli archivi la grande avventura del decimo Giro d’Italia Ciclocross.
EMOZIONI INDELEBILI – Si, con la stagione agli sgoccioli è più che legittimo tirare le somme delle avventure affrontate, prima che si spengano i riflettori. È quello che si propone di fare l’ASD Romano Scotti con la sua creatura d’elezione, il Giro d’Italia Ciclocross. Anno dopo anno la Corsa Rosa invernale è cresciuta e in questa decima edizione ha compiuto un importante passo in avanti. Considerando infatti conclusa la prima fase della sua vita, quella finalizzata alla ricostituzione dalle basi del movimento crossistico italiano, con la stagione 2018/2019 l’obiettivo è quello di crescere all’unisono nella qualità. Percorsi impegnativi, eterogenei, l’uno diverso dall’altro, ispirati alle migliori esperienza di Coppa del Mondo e rassegne continentali. Sei tappe equamente divise tra Centro, Nord e Sud Italia. Da Senigallia a Roma passando per Forni Avoltri, Lignano Sabbiadoro e Ferentino, senza farsi mancare nulla, dalla pioggia al mare, dalla montagna al fango. Emozioni indelebili, che si devono all’amore e alla passione di tutti coloro che hanno sostenuto, con la presenza, questa avventura. E se tutto è filato liscio lo si deve allo spirito di corpo e all’affiatamento dei ragazzi dell’ASD Romano Scotti, una famiglia a tutti gli effetti prima ancora di una associazione sportiva, un gruppo di innamorati persi del ciclocross che mettono continuamente in circolo energie, professionalità ed esperienza.
Infine, ci sia concesso, una conferma del grande lavoro svolto dal Giro d’Italia Ciclocross alle fondamenta del movimento nazionale è giunta da Milano, dalla rassegna tricolore 2019. Sulle sponde dell’Idroscalo ben 4 maglie rosa del Giro si sono laureate campioni e campionesse d’Italia. Si tratta di Sara Casasola tra le donne under, Ettore Loconsolo tra gli Allievi e Lucia Bramati tra le Allieve, Federica Venturelli per le esordienti. A loro vanno aggiunte anche le 3 maglie rosa e tricolore tra i master: Elis Simeoni (EWS), Massimo Folcarelli (M4), Giovanni Gatti (M1).
I bilanci, al termine di un’avventura, non sono solo emotivi. Le emozioni, certo, sono la traccia che resterà nei cuori come il solco di una ruota nel fango. Ma la carta d’identità del decimo Giro d’Italia Ciclocross è reso impeccabilmente dalla schiettezza dei numeri:
UN GIRO DI TUTTA L’ITALIA - Sulla fine terra battuta di Roma Capannelle è terminata la galoppata lungo lo stivale del decimo Giro d’Italia Ciclocross: i cavalli di razza a pedali hanno dato l’assalto in singolar tenzone alla maglia rosa, mandando in archivio l’ennesima grande fatica organizzativa dell’ASD Romano Scotti nell’indelebile ricordo di papà Romano.
Ma la cavalcata è cominciata molto più lontano, con tanti colpi di scena e capovolgimenti di fronte tipici di una gara di cross sulla sabbia, in montagna, sotto il diluvio, nel fango e nell’acqua. Cinque elementi costitutivi che miscelati tra loro dal caso e dalla lungimiranza dell’ASD Romano Scotti hanno reso magica anche in Italia la disciplina del ciclocross. E si è trattato di un vero e proprio Giro d’Italia, non solo geografico, ma anche per la provenienza delle società partecipanti, che hanno onorato la Corsa Rosa invernale da ogni angolo dello Stivale, non curanti dei chilometri di viaggi e delle trasferte. Anche i risultati agonistici restituiscono uno spaccato decisamente trasversale del movimento crossistico nazionale messo in evidenza dal Giro d’Italia, mettendo in evidenza atleti e team non solo del classico e solidissimo Nord-Est, ma anche del Sud e del Centro, a dimostrazione che la passione per il ciclocross è ormai finalmente contagiosa in tutto il Belpaese.
Ripercorriamo dunque le emozioni di un viaggio a pedali lungo lo Stivale, sei appuntamenti che hanno portato la magia del ciclocross in alcuni dei luoghi più suggestivi d’Italia.
Il primo di essi ha caratterizzato la gara di Senigallia, il Velvet Cross Beach sulle “spiagge di velluto” della cittadina marchigiana. Con la collaborazione della Tecnosald e della famiglia Torcianti il grand dèpart della decima edizione del Giro d’Italia ha chiamato a raccolta oltre 600 atleti da tutto lo stivale. Eravamo appena che al 7 ottobre, ma la passione per il ciclocross era già più densa delle nubi che si preparavano all’orizzonte. Dal rosa conquistato sulle sponde del mare Adriatico in men che non si dica ci si è ritrovati nella terra rosa per eccellenza: le Dolomiti. Piani di Luzza, località turistico-sportiva di Forni Avoltri-Sappada ha offerto un percorso spettacolare e con un dislivello da paura.
Ad essi sono da aggiungere i vincitori delle singole categorie amatoriali, premiati al termine del Giro con una maglia Rosa-verde-lime simbolica. Essi sono: Leonardo Caracciolo (ELMT – Centro Bike Terni), Diego Lavarda (M2 – Ciclismo Insieme), Luca Tigli (M3 - ASD Cicli Taddei), Luigi Carrer (M5 – Team Eurobike), Mario Quattrini (M6 - GS Pontino Sermoneta), Marco Valentini (M7 – Avis Amelia) e Carmelo Ursino (M8 – Cicli Montanini).
Comunicato stampa
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