La vita è un viaggio, e noi incontriamo Sonny Colbrelli alla Autotorino, concessionaria di Curno in provincia di Bergamo, dove ieri il Bahrain Merida ha presentato l’intesa commerciale con questo grosso concessionario e con la KIA, che anche quest’anno fornirà i mezzi che accompagneranno i viaggi di Nibali, Colbrelli e compagnia.
La vita è un viaggio, e Sonny lo è già da un po’: in viaggio. L’altro giorno di ritorno da Ragusa per un breve ritiro siciliano con Damiano Caruso. Ieri a Curno, oggi a Barcellona, dove inizia il ritiro e in pratica la nuova annata anche per il 28enne velocista bresciano, alla sua ottava stagione da professionista (23 le vittorie, più una cronosquadre e una Hammer Series, ndr). Per la cronaca, Sonny è a due vittorie da Paolo Rosola, per entrare di diritto tra i sei migliori bresciani di sempre (in testa Guidone Bontempi, ndr).
«Sto bene e non vedo l’ora di cominciare. Sarà una stagione molto importante per me e per tutto il team, e spero proprio di togliermi qualche bella soddisfazione».
Intanto, a ben vedere, ci arrivi con un peso forma più che buono…
«Guarda, sono 74,3 km, 3 in meno di un anno fa, anche se la settimana in Sicilia si è fatta sentire maledettamente».
In che senso?
«Nel senso che da quelle parti l’accoglienza è eccezionale, l’amicizia una cosa vera e la cucina pericolosa: è tutto maledettamente buono. Tra torte e formaggi, granite e cannoli, pasta e carne è stata davvero una settimana dura. Mettici poi che ha anche nevicato, quindi una giornata in meno di lavoro, ma una in più a tavola. Mi sono ripromesso che a fine stagione tornerò qui per fare una settimana di pre-vacanza. Questa volta mi sono limitato ad assaggiare, la prossima volta che capito qui voglio mangiare. Per il momento si è sbizzarrita Adelina, mia moglie».
A proposito, settimana siciliana con i tuoi due amori…
«Assolutamente sì, fin quando posso io la famiglia me la godo a pieni polmoni. Adesso iniziano le corse e la distanza si farà sentire…».
Prime corse?
«Il 6 febbraio alla Valenciana. Poi Oman, Parigi-Nizza, Sanremo e le classiche del nord. Al 99% correrò il Tour e la Vuelta in chiave Mondiale, che è uno dei miei grandi obiettivi. Il percorso è adatto a corridori come me, e ne ho già parlato a lungo con il CT Cassani: voglio farmi trovare pronto per quella data».
Tra le classiche avrai messo nel mirino anche qualcosa di pesante…
«La Sanremo è bella, ma anche imprevedibile, quindi molto difficile. Il Fiandre è la corsa dei miei sogni. So che posso fare bene, e voglio arrivarci al cento per cento. Poi mi piacerebbe correre anche la Roubaix, anche se dopo una settimana c’è l’Amstel, altra corsa che ho nelle corde (3° nel 2016, ndr). Però sento di poter essere competitivo anche sulle pietre della regina delle classiche e mi voglio togliere anche questo sfizio».
Prima di tornare a Ragusa, per festeggiare…
«Se va bene si festeggia in tutti i luoghi e in tutti i laghi, come recita la canzone (Valerio Scanu, ndr). Ma a casa di Damiano (Caruso, ndr) ci torno di sicuro. Con lui Ornella e il piccolo Oscar siamo stati davvero come a casa, per non parlare di tutti gli amici cicloamatori che ogni giorno ci hanno scortato in allenamento. Mi sono dovuto solo contenere un po’ a tavola, ve l’ho detto, ma era mio dovere farlo. Mi attende una stagione troppo importante. Ho voglia di portare a casa qualcosa di pesante, e sento di poterlo fare».
Sonny saluta sorridente la nuova stagione, bacia Adelina e la piccola Vittoria. Signori si parte: buon viaggio Sonny.
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