Domenica 7 ottobre 2018 il Piccolo Giro di Lombardia, classica del ciclismo internazionale per la categoria Under 23 in programma ad Oggiono (Lecco), celebrerà la sua novantesima edizione. Una storia lunga 90 anni, fatta di tanta passione, amore per ciclismo e tantissimi giovani campioni lanciati al professionismo.
La prima edizione del Piccolo Giro di Lombardia risale al 1911, esattamente sei anni dopo la nascita di quello dei professionisti. È un’epoca di fermento e grandi cambiamenti in Italia e nel mondo. Per intenderci è l’anno in cui si celebrano i 50 anni dell’unità d’Italia, viene eletto il quarto governo Giolitti, l’Italia entra in guerra contro la Libia e scoppia la guerra Italo-Turca, viene istituita in Europa, per la prima volta, la Festa della Donna, c’è il varo del Titanic, Guglielmo Marconi telgrafa per la prima volta un messaggio dall’Italia all’America, Carlo Galetti vinceva il Giro d’Italia a Roma e la Pro Vercelli conquista il suo terzo scudetto nel campionato italiano di calcio.
Tornando al Piccolo Lombardia, ad organizzare la prima edizione del 1911 fu l’Unione Sportiva Milanese. La corsa attraversava le province di Como, Varese, Bergamo per poi concludersi a Sesto San Giovanni. Nemmeno la Prima Guerra Mondiale fermò il Lombardia baby. Nel 1919 per la prima volta venne inserita la salita del Ghisallo nel percorso del Giro di Lombardia dei professionisti. Ad imitazione anche il Piccolo Giro nel 1920 inserì per la prima volta l’ascesa destinata poi a diventare simbolo della corsa e mai più abbandonata per tutte le successive edizioni.
L’Unione Sportiva Milanese nel 1924 decise di cedere marchio e diritti organizzativi all'Unione Ciclo Auto Moto, meglio nota come 'UCAM', sempre con sede a Milano e che diede un importante contributo alla crescita della corsa. Anche negli anni Trenta-Quaranta si continuò con la partenza a Milano, il passaggio sul Ghisallo e la conclusione a Sesto San Giovanni.
Le tragiche conseguenze della Seconda Guerra Mondiale portarono a un nuovo cambio di organizzazione che passo nelle mani della Bruzzanese, grande società con sede alla periferia di Milano e presieduta da Eugenio Rimoldi.
Per 40 anni la Bruzzanese organizzò il Piccolo Giro di Lombardia con competenza e passione, dal 1955 in abbinamento con lo sponsor Brill, azienda leader nella produzione del lucido per scarpe, e la sede d’arrivo cambiò spesso tra Cusano Milanino, Paderno Dugnano, Novate Milanese, Incirano di Nova Milanese.
Dal 1990 la regia organizzativa passò nelle mani del Velo Club Como, con la città e la provincia lariana che diventarono il fulcro nella manifestazione. Dal 1993 al 2008 si fa carico dell’organizzazione il Gruppo Sportivo Lario di Giorgio Roncoroni che riporta il Lombardia a Como nel 1998. L’edizione del 4 ottobre 2008 è stata l’ultima con arrivo a Como, in via Lungolario Trento.
Nel 2009 la gara non si è disputata. Dal 2010 la rinascita con una nuova era targata Velo Club Oggiono, con il presidente Daniele Fumagalli a capo di un’organizzazione dinamica che in nove anni ha fatto assumere ancora più prestigio al Lombardia baby. Partenza e arrivo a Oggiono, in provincia di Lecco, con un percorso che interessa anche le province di Como, Monza Brianza e Bergamo.
Una storia che continua con la sua tradizione, l’immutato fascino e un tocco di innovazione. La classica per i giovani che è trampolino di lancio ideale per entrare nel mondo dei grandi.
Sarà così anche il prossimo 7 ottobre, per l’edizione numero 90 del Piccolo Giro di Lombardia, quando i migliori giovani talenti del ciclismo mondiale proveranno a scrivere il proprio nome nel prestigioso albo d’oro della corsa, per succedere al bielorusso Aleksandr Riabushenko, vincitore dell’edizione 2017, e di altri campioni solo per citare alcuni dei vincitori degli anni più recenti, ricordiamo: Gianni Moscon, Davide Villella, Jan Polanc, Stefano Garzelli, Maurizio Fondriest, Moreno Argentin.
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