di Pier Augusto Stagi -
Rohan DENNIS. 10. Ruggisce, l’ex primatista dell’ora. Rohan divora la strada e si pappa tutti in un sol boccone. Ha fame l’australiano, una fame atavica che si porta dietro fin da Gerusalemme, quando ormai sicuro di far suo il boccone più prelibato se l’è visto cavar di bocca da Dumoulin, proprio al momento del conto. Invece del dessert, gli è arrivato l’amaro: che non ha digerito. Oggi, però, ha sistemato tutto. Si è portato il cestino da casa, e ha banchettato solo lui.
Tony MARTIN. 8. Voleva una vittoria di tappa, che non riesce più ad agguantare, nemmeno in quella prova che l’ha visto primeggiare per tanti anni. Oggi arriva secondo, quando ormai hanno già spazzolato tutto.
Simon YATES. 8. Fa quello che mi aspettavo facesse: tenersi la maglia rosa. Pedala bene, nel senso che la sua difesa è più che onorevole. Mi lascia perplesso per la sua posizione in sella: lungo e in costante ricerca di una posizione. Continua a scivolare dalla sella pedalando in punta. Resta primo, ma prenda le misure: del telaio.
Tom DUMOULIN. 5,5. Fa il minimo, quindi poco. Poco per vincere la tappa, poco per sperare di poter rivincere il Giro. Fa una crono al di sotto delle proprie possibilità. Salvo clamorosi ribaltoni dovuti più agli altri che a se stesso, il suo Giro sembra irrimediabilmente segnato.
Chris FROOME. 5. Lui dice di essere contento, di sicuro è educato, disponibile, per bene, ma non può essere contento. Non lo sono io, figuriamoci lui. Fa una crono al di sotto del proprio standard. Lui in certe prove era un drago, qui sembra più un geco.
Fabio ARU. 8. Fa una crono da paura, dove dimostra di avere gamba, condizione e voglia. Pesta sui pedali, scatena la sua rabbia. Poi lo penalizzano con 20” per scia prolungata (voto 5): in questo Giro proprio non gli riesce di fare una cosa bella e lineare, senza rotture di zebedei.
Victor CAMPENAERTS. 5. Il campione d’Europa arriva a questa crono con le polveri bagnate.
Thibaut PINOT. 4. Arriva al Giro spumeggiante e perlinato, come un buon spumante Ferrari. Ben presto comincia a perdere consistenza: ora è sgasato. Prossimo a diventare aceto.
Mattia CATTANEO. 6,5. Un sedicesimo posto più che onorevole per il ragazzo dell’Androni. Da lui però mi aspetto qualcosa di bello anche in quest’ultima settimana. Se le prove contro il tempo dicono il vero, nei tre tapponi che restano può far davvero qualcosa di buono.
Davide FORMOLO. 6. Non è male, ma neanche benissimo. È vero, pretendere di guadagnare in questa cronometro era forse troppo, però ora Davide deve provare a far saltare il banco, a costo di saltare.
Domenico POZZOVIVO. 7. Crono più che onesta, per rinforzare il terzo posto, per accrescere la propria autostima, per non temere di volare: può spiccare il volo.