PROFESSIONISTI | 25/01/2018 | 17:17
Il futuro della Vuelta a San Juan è assicurato anche per i prossimi anni. Nel giorno di riposo della corsa argentina, il governatore della provincia Sergio Uñac questa mattina ha incontrato la stampa e rivelato il futuro della manifestazione al timone della quale c'è un italiano: Roberto Amadio.
«Lo sport è un pilastro della società, come strumento di sviluppo e di crescita, per questo la Vuelta non deve essere solo il frutto di una scelta politica, ma deve essere condivisa dal popolo. La gente è entusiasta di vedere i grandi campioni lottare con i corridori locali, le loro gesta sono un'ispirazione, soprattutto per i giovani, che vengono invogliati a praticare sport e faticare per raggiungere grandi traguardi. Questa manifestazione sta continuando a crescere, l'obiettivo della segreteria dedicata allo sport guidata da Jorge Chica è di sostenere tutte le discipline e rendere questo tipo di eventi fondamentali per la popolazione così che chi ci succederà sarà in qualche modo costretto a mantenerli in futuro perché spinto dalla volontà popolare» ha illustrato il politico, che quest'anno verrà in visita al Giro d'Italia per scoprire i segreti di una grande corsa europea così da far crescere ulteriormente la manifestazione già ottimamente organizzata.
«La chiave per promuovere la pratica sportiva è costruire infrastrutture che permettano a grandi e bambini di pedalare, giocare, correre, nuotare in sicurezza e libertà. Il progetto del nuovo velodromo ricade in un piano più generale di sostegno allo sport in cui crediamo molto. I lavori inizieranno presto, con i suoi 6.500 posti sarà il velodromo più grande al mondo, un gioiello che non servirà solo per organizzare grandi eventi internazionali, ma per la vita di tutti i giorni dei sanjuanini. Posso già preannunciarvi che l'anno prossimo la corsa visiterà nuove città della provincia perché oltre al lato sportivo vogliamo promuovere la nostra terra anche per quanto può offrire a livello turistico».
Questa sera a San Juan andrà in scena la prima competizione paralimpica all'interno di un evento UCI, la Vuelta diventa così "inclusiva" con due circuiti per tandem ed handbike rivolti sia agli agonisti che ai semplici appassionati con disabilità fisiche che vogliono avvicinarsi alle due ruote.
da San Juan, Giulia De Maio
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