ARU: «HO VINTO CON LA MAGLIA DI MICHELE». AUDIO

PROFESSIONISTI | 25/06/2017 | 17:54
Sale sul podio tenendo tra le mani la maglia numero 20, quella che ha indossato in corsa e che si era scambiato con Michele Scarponi a Sierra Nevada, tre mesi fa.
«Ho voluto indossarla perché per me ha un significato speciale e questo risultato ha un valore davvero unico. Questa maglia è per la famiglia di Michele, che oggi ha corso con me. Un fatto minimo - ce la siamo scambiata perché io volevo provare la sua misura - ma che alla fine è diventato molto significativo».

E ancora: «Il successo in questo tricolore ha un valore speciale perché esco da un periodo davvero difficile. La vita ti regala tante cose belle ma anche molti momenti brutti e bisogna trovare la forza per andare avanti, anche se non è facile. Non mi aspettavo di andare così forte e adesso... sono senza parole. Zanini mi aggiornava sul vantaggio chilometro dopo chilometro, all'inizio pensavo mi prendesse in giro, poi ho capito che stavo andando davvero forte» ha detto il sardo prima di salire sul podio e indossare la maglia tricolore.

«In questi mesi ho fatto grandi sacrifici, a mezzogiorno potevo mangiare solo un'insalata perché non potevo bruciare calorie allenandomi, davvero non è stato facile stare fermo per quasi un mese dopo la caduta di Sierra Nevada». E in effetti ora è "tirato" come non mai.

«Oggi la squadra è stata perfetta, eravamo solo in sei ma abbiamo fatto un lavoro splendido. Sono stati tutti bravissimi e Cataldo addirittura spettacolare: ci siamo sentiti quando era al Giro, l'idea di venire al Tour lo ha subito galvanizzato ed è arrivato al campionato italiano in condizione perfetta».

nell'allegato audio potete ascoltare l'intervista raccolta al traguardo da Giulia De Maio

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