Scatta domani da Imola la corsa rosa "baby", 8 tappe in 7 giorni dal 9 al 15 giugno per un totale di 956 km. 174 partenti in rappresentanza di 29 squadre, ognuna con 6 atleti dai 19 ai 22 anni. Mancava da 5 anni. «Questo appuntamento è fondamentale per la crescita, la formazione e il futuro dei nostri ragazzi. In Italia non abbiamo continental, il confronto internazionale con i migliori under 23 del mondo è indispensabile per prepararli al professionismo. Agli azzurri chiedo di essere combattivi, devono darsi da fare, hanno una grande occasione per mettere in mostra il loro potenziale. Anche in prospettiva europeo e mondiale, voglio vedere come si comportano Imerio Cima, Giovanni Lonardi, Filippo Calderaro, Francesco Romano e altri con caratteristiche veloci che verranno messi alla prova su percorsi più complicati che premieranno atleti completi. Per la generale avremmo potuto fare affidamento su Matteo Fabbro e Nicola Conci, ma entrambi sono al rientro da un infortunio, il primo ha rotto la clavicola quando era in Colombia in maglia azzurra e il secondo al Gp Liberazione. Vedremo come stanno» racconta ancora il tecnico forlivese.
Se con il passaggio al professionismo di talenti del calibro di Moscon, Martinello, Ganna, Consonni, Ravasi e Albanese sarà difficile vedere un azzurro in maglia rosa al traguardo finale di Campo Imperatore, le promesse italiane sono attese a un confronto importante tappa dopo tappa. «Al via abbiamo squadroni come Axeon Hagens Berman, BMC Development, Mitchelton Scott e Lotto Soudal che, vedrete, corrono già come corridori affermati. Nella lista partenti abbiamo un centinaio di italiani, se al Giro dei professionisti erano solo una quarantina i nostri giovani avranno più spazio, anche se il livello è davvero alto. Sulle strade di Marco Pantani e nel ricordo di Michele Scarponi, con il quale al Tour of the Alps avevamo parlato della cronometro di Osimo che passerà sulle sue strade, avranno occasione di dimostrare quanto valgono. Chiunque si metterà in mostra nei prossimi giorni lo troveremo nella massima categoria nel giro di un paio di stagioni».
Per adocchiare i campioni di domani non perdetevi lo spettacolo.
da Imola, Giulia De Maio