GATTI&MISFATTI. POZZATO BELLO E SVELTO, GLI ALTRI A PEDALARE
GIRO D'ITALIA | 13/05/2017 | 18:06 di Cristiano Gatti -
Scrivo a nome dei contribuenti italiani. Ma credo di poter dire anche a nome dei corridori italiani presenti al Giro. E credo di poter aggiungere anche tanti sponsor italiani presenti al Giro. Più che altro, è una nota di servizio per la Rai, la televisione pagata con i contributi dell’intero popolo italiano, anche se la Zia dimostra tutti gli anni, tutti i giorni, di non ricordarlo mai. A lei e alla nostra azienda, un doveroso avviso: non esiste solo Pozzato.
Forse non hanno notato, lei e la nostra azienda, che in gara ci sono 43 ciclisti nostri. Magari non sono tutti belli come Pozzato, magari non sono tutti intelligenti come Pozzato, ma sarebbe bello sentirli un po’ tutti, con calma, a rotazione, nel sedicente Processo alla tappa.
Purtroppo, la Zia sta facendo una chiara scelta culturale: vuole il format del tronista. Il belloccio con la parlantina, che acchiappa nonne e nipoti, tutti gli altri pedalare. Nel vero senso della parola e anche in quello finto. Non esiste che lui, nei pensieri e nel cuore della Zia. Lo chiama con straripante affetto “il mio inviato in corsa”.
Liberissima lei di nutrire simpatie personali, ci mancherebbe altro. Ma nel ruolo che assume su quel palco, avrebbe anche dei doveri – vogliamo chiamarli volgarmente deontologici, o di banalissima correttezza – non scritti, per il pubblico che non condivide l’adoremus di Pozzato, per gli sponsor che pagano altre squadre, per i corridori che meritano la stessa attenzione e la stessa ribalta di Pozzato.
Inutile specificare che Pippo in questa faccenda non c’entra nulla: lui è uomo di mondo, magari non è più il personaggio di una volta, ma di fronte al quotidiano invito cosa dovrebbe fare, voltarsi dall’altra parte? Non parliamo neppure del suo sponsor: mai beneficiato di una simile campagna pubblicitaria a costo zero. Un capolavoro di marketing involontario.
Il discorso riguarda solo ed esclusivamente i metodi della nostra televisione pubblica, gestita da tanta bella gente come un simpatico privé. Non sarebbe accettabile. Ma vedo che qui l’accettano tutti. Nel solito modo: mormorando e smoccolando ai villaggi di partenza e negli alberghi, sdraiandosi a zerbini appena la Rai schiocca le dita. Diceva Seneca: chi striscia tutta la vita non può lamentarsi se prima o poi resta schiacciato. Sto con Seneca.
Visto che siamo sul tema bellocci mi chiedo se sono stati quelli del Bahrein a imporre alle miss ( bellissime come sempre) del Giro quella specie di pigiama rosa a gambali lunghi che manca solo il velo in testa...da che mondo è mondo, da che miss è miss, sul palco bisogna far vedere di più...a che serve quel popo\' meraviglioso di gambe se poi si deve lasciare coperto?
Dott. Gatti
13 maggio 2017 19:21FrancoPersico
Lei non sempre mi è stato simpatico, ma in questa occasione condivido. Non è poco deontologico il comportamento della Zia. È semplicemente scandaloso. Finchè piace a Fabretti questo teatrino dobbiamo cambiare canale. I soldi sono peró pubblici per cui cacciamo questa banda di datati.
Rai
13 maggio 2017 19:26max73
La Rai scandalosa. Quest\'anno hanno toccato il fondo. Adesso abbiamo la conferma del perché abbiano invitato la Wilier
verot
13 maggio 2017 19:35fido113
Caro maurop, come hai ragione ...di questo passo anche i ciclisti indosseranno i pantaloncini lunghi.
Ricordo miss spendide e succinte essere applaudite come il campione.
Io sto con Gatti e con Seneca....
13 maggio 2017 20:12magico47
Mi meraviglio che gli sportivi appassionati di Ciclismo e pagatori di un CANONE indegno non vedano queste vergogne giornaliere,una persona che capisce quello che la RAI propone di contorno alla tappa dovrebbe ribellarsi e chiamare i numeri preposti con sdegno e con rabbia,oppure scrivere a radiocorsa@rai.it per far capire a sti 4 megalomani di cambiare rotta.IL male del Ciclismo parte anche da qui.Non siamo tutti dei disattenti,ci sono persone che come me hanno 46 anni di attività in questo campo,io ho la possibilità di vedere le tappe alla TV Svizzera,li si respira un aria diversa e anche più competente.
se con il microfono in mano riesce a mettere in fila due parole sensate!!!! Un impresa per molti italiani del gruppo, DS al seguito compresi!!!
Mirco Bertolani.
13 maggio 2017 20:19tempesta
Solo ha parlare di nuovo di Pozzato,dimostra come siamo ridotti in Italia.Non ce piu nente da dire.
@magico47
13 maggio 2017 22:36FrancoPersico
Crede che scrivere a radiocorsa@rai.it serva? Servono striscioni sulle strade. Buttate fuori la Zia. Grazie Dott. Gatti! È ora di parlare. Usate tutti hashtag #nocensura . Sigh. giornalisti, Beppe Conti escluso, è ora di scrivere come stanno le cose. Fabretti è consapevole ma che alternative ha?????
per@magico47
14 maggio 2017 01:07bs1913
Credo anch'io che scrivere a radiocorsa non serve a nulla, però abbiamo il potere di cambiare canale no? Noto che alle classiche del nord e anche al tour le riprese tv sono più professionali e anche a livello mediatico siano gestite meglio rispetto al giro d'italia,,è da anni che assistiamo a processi tappa noiosi e ospiti che con il ciclismo non c'entrano una cippa, solo il fatto che si stia ancora a parlare di pozzato, la dice lunga di come il nostro ciclismo sta letteralmente sprofondando, poi non so se la colpa è della zia, o di chi gestisce gli opinionisti rai.
Via a casa!!
14 maggio 2017 08:18Berna71
Come ho gia\' scritto hanno ridotto una trasmissione,il processo alla tappa, una sorta di sfilata di tronisti,Pozzato ormai un patetico ex con lingua lunga e gambe vuote,e cosidetti esperti,tutti ex dopati, pagati da noi contribuenti invece di analizzare seriamente la corsa fare dimande intellugenti ai protagonisti mostrare alcuni retroscena e cosa veramente sta\' dietro la caravona insomma una trasmissione skifosa condotra da skifo da una Zia che non sapendo manko l\'italiano nin capisce nulla di bici e per certi versi,mi riferiscono conoscenze all\'interno dei corridori,che sta anke sulle p..... a molti x questo non ci va nessuno e comque x fortuna si puo\' scegliere col telecomando cosa guardare e io ,x mia fortuna, abitando vicino al confine svizzero italiano , mi guardo il giro li\' con telecronache e commenti sulla corsa e basta....A casa la Zia e il suo Clan non ne possiamo piu\' visti una due volte basta non si reggono.!!!!!!!!
Troveremo pace....
14 maggio 2017 15:51lele
.....solamente quel giorno che la Zia Ale si dedicherà al taglio e cucito....
Ciclismo o TV?
15 maggio 2017 20:10spaccabici
Condivido pienamente i commenti sulla qualità ciclistica (infima) del processo, ma alcune precisazioni sono necessarie:
Il processo alla tappa, così come tutti gli altri programmi connessi al giro, NON VIENE FINANZIATO CON IL CANONE. Il canone viene usato per il servizio pubblico, ovvero i telegiornali e le infrastrutture tecniche e organizzative per la trasmissione in diretta delle immagini di eventi, sportivi e non, di rilevanza nazionale ed internazionale, e non solo quelle della RAI. Ad esempio una parte dei soldi del canone va a Radio Radicale per la trasmissione in diretta dei dibattiti parlamentari. In sostanza, con i soldi del canone si pagano i tecnici, gli operatori, i registi, i montatori, le antenne i materiali ecc. Tutto il resto viene finanziato dalla pubblicità, quindi non preoccupatevi per i vostri soldi;
Per quanto condivida il parere che il processo non parli granchè di ciclismo, non ci vedo niente di così problematico. Si tratta di intrattenimento, e va dove vanno gli ascolti. Il fatto che il giro sia in onda su Rai 2 dimostra che non è più un fattore solo sportivo, ma che è intrattenimento, e cioè che la maggior parte di chi lo guarda non cerca approfondimenti sul ciclismo, ma vuole passare del tempo “spensierato”. Sinceramente a me non interessa Pozzato inviato nel gruppo, ma non penso che i miei gusti valgano di più di quelli di altra gente a cui interessa. Perché di questo si tratta, di gusti e preferenze. Sarà spiacevole, ma la Rai non ci deve proprio un bel niente. La Rai va dove vanno gli ascolti, com’è inevitabile che sia, e che vi piaccia o no il processo, gli ascolti sono da record. Tanto che la Rai è stata disposta a sborsare esattamente il doppio (12 milioni contro i 6 degli anni scorsi) per garantirsi l’escusiva in Italia, e a scompaginare il palinsesto di Rai 2, mettendo addirittura in secondo piano (ATTENZIONE ATTENZIONE) IL CALCIO! La domenica a quelli che il calcio mandano la diretta del giro! Impensabile fino all’anno scorso (e sono sicuro che molti di noi avrebbero esultato all’idea se ce ne avessero parlato in passato). E tutto ciò vuol dire solo una cosa per il nostro amato giro: più soldi e più visibilità, che tutti noi volevamo. Il Giro piace sempre più, e io sono contento di poter seguire le tappe dall’inizio, anche a costo di un po’ di frivolezza in più.
Per concludere, se non ci piace, come dice Fra74, cambiamo canale (e se sarà la maggior parte degli ascoltatori a farlo, fidatevi che cambierà tutto molto in fretta), ma non pretendiamo che la Rai faccia il processo che vogliamo noi, dal momento che NON SIAMO NOI A PAGARE. Vi consiglio invece di guardare "VIAGGIO NELL'ITALIA DEL GIRO". Non parla di ciclismo, ma lo usa per farci riscoprire il nostro paese. A me personalmente interessa più di Pozzato.
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