Accantoa lui i genitori Marilena e Dino, per i quali c'è stato un pensiero speciale: «Sono stati fondamentali per la carriera sportiva visto che mi hanno portato in giro per tutta Italia e sono stati un esempio che mi ha spronato a terminare gli studi. Spero di poter riuscire a fare io altrettanto per mio figlio Gabriel. Ho ben chiaro quale sarà il mio futuro una volta sceso dalla sella: inizio la pratica di avvocato per diventare procuratore sportivo. Vorrei anche essere un esempio per i più giovani e motivarli a proseguire la loro esperienza come studenti. La carriera professionistica è piena di incognite, costruirsi un futuro alternativo è importante. E poi non bisogna di menticare che, in ogni caso, la carriera sportiva non dura tutta la vita».
Nemmeno prima della laurea, comunque, la bicicletta è rimasta fuori dalla vita di Manuel: «Dopo aver ripassato - ammette
Quinziato - ho scaricato un po' di tensione pedalando, è l'antistress più efficace. E poi sabato c'è la Milano-Sanremo: se in gruppo non mi chiamano dottore, non mi giro più...»