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Jonas Vingegaard è arrivato oggi sulla costa portoghese e domani per lui comincerà la stagione con la Volta ao Algarve. La prima tappa sarà da Portimão a Lagos e il due volte vincitore del Tour de France farà il suo ritorno alle corse dopo una sosta di sei mesi: è fermo dal 18 agosto scorso, l’ultima tappa del Giro di Polonia che ha vinto.
«Mi sento molto bene, la mia preparazione è stata senza intoppi e le mie sessioni di allenamento sono state molto qualitative – ha detto il danese in conferenza stampa -: la condizione sta lentamente prendendo forma e non vedo l'ora di correre perché è da un po' che non indosso un dorsale».
Negli ultimi due anni il danese ha sempre iniziato l’anno in Spagna con O Gran Camino, dove ha ottenuto due vittorie finali e 6 vittorie di tappa, ma questa volta ha scelto l’Algarve.
«Quella galiziana è stata una grande gara e in realtà è andata bene per me e mi è piaciuta molto, ma volevo semplicemente provare qualcos'altro».
Vingegaard ha così scelto di cominciare in Portogallo e al suo fianco ci sarà una squadra forte, che lo aiuterà ad ottenere la vittoria finale.
«Spero di poter lottare per il primo posto e abbiamo una squadra forte e non sono l'unico che può ambire a qualcosa di importante. Ci saranno Roglic e Almeida e contro di loro la gara non sarà facile. In allenamento, le mie sensazioni sono davvero buone, ho l'impressione di aver fatto molti progressi ultimamente e mi sento forte. Ma è in gara che puoi ovviamente giudicare meglio il tuo livello, misurandoti con i tuoi rivali. Abbiamo cambiato alcuni elementi della mia preparazione: ad esempio, non ho ancora fatto un ritiro in altura come facevo prima e lo farò per maggio. È difficile valutare al momento l'impatto che questo avrà sulla mia forma, anche se penso che si farà sentire soprattutto a lungo termine. L'idea è di essere più fresco nella prima parte della stagione e io sono un corridore che si mette in forma abbastanza rapidamente».
In questi mesi di assenza dalle gare, sono accadute molte cose nella vita del danese, come ad esempio la nascita del secondo figlio. «In questo periodo mi è mancata l’adrenalina delle gare e tutto il resto, insomma ciò che ti fa amare il ciclismo. Penso che l'arrivo del primo figlio cambi i tuoi orizzonti più dell'arrivo del secondo. In ogni caso, al momento sta andando tutto molto bene. Non è un segreto che sono un padre che ama la propria famiglia e cerco di godermi ogni momento».
La Volta ao Algarve si concluderà con una durissima cronometro di 19 chilometri che porterà alla cima del Malhao. Una frazione che per molti aspetti sarà un test importante per il danese.
«Avevamo deciso la mia partecipazione a questa gara prima di conoscere il percorso. Ma quest'ultima tappa sarà interessante per testare alcuni cambiamenti e impostazioni sulla mia bici da cronometro, come la posizione delle mani. Quindi vedremo come andrà».
Anche Wout van Aert sarà al via dell'Algarve e spesso Vingegaard, ha detto che in gara gli piace ricambiare il lavoro che i suoi compagni fanno per lui in gara. Questa corsa, potrebbe quindi essere una buona occasione per ringraziare il fiammingo. «Cerco sempre di ricambiare il favore ai miei compagni di squadra, credo di averlo già dimostrato in passato. Se avrò l'opportunità di essere utile a Wout, non esiterò a lavorare per lui, ma sarà opportuno farlo in modo intelligente, senza correre troppi rischi, come ad esempio in un finale di tappa caotico. Non ho più corso con Wout dal Tour, ma è davvero un ragazzo con cui mi piace fare il gioco di squadra».
Ad oggi Vingegaard ha sempre saltato gli appuntamenti con le Classiche di primavera e anche quest’anno non lo vedremo nelle corse di un giorno come le classiche delle Ardenne e la Roubaix. Si tratta di grandi gare e non mi sento di escludere una mia partecipare un giorno, ma al momento continuerò a concentrarmi sulle corse a tappe».