Claudio e Gianni, Bugno e Chiappucci. Le loro carriere di professionisti perfettamente sovrapponibili, si snodano esattamente dal 1985 al 1998. Marco Pantani si prenderà la scena dopo il loro ritiro.
Nascono entrambi a Febbraio, ma un anno li separa. E soli 25 chilometri dividono le loro abitazioni in Lombardia, anche se sono 25 chilometri di traffico certo.
Si sono sfidati per tutta la durata della loro prima vita, quella ciclistica. La gara è gara. Le loro caratteristiche da atleti sono note, del resto sono i “nostri” Campioni.
Nelle loro seconde vite, si sono allontanati. Claudio è stato un precursore del cicloturismo, una delle prime “guide” cicloturistiche e “ambassador” di viaggi su due ruote d’Europa. Gianni ha scelto di guidare gli elicotteri e le eliambulanze, mantenendo sempre legami e impegni importanti nel mondo del ciclismo.
Il destino in genere riaggiusta le cose. Il destino ha deciso le loro terze vite, insieme. Ha costretto Gianni, suo malgrado questo si sa, a fare il Campione. La sua personalità estremamente sensibile e la sua terza vita con il nuovo “impegno” a fare il Campione, ci richiamano alla mente il carattere ed i momenti analoghi vissuti da Eddy (Merckx) dopo la vendita della sua azienda in Belgio.
Ma in questo momento cruciale e difficile, Claudio, colui che più sfidava Gianni in corsa, l’ex-rivale, si è rivelato l’amico più vero. Per Gianni “Il diablo” si è trasformato in “Angelo” quando lui ne ha avuto più bisogno.
Questa è la forza del ciclismo.
Chiappucci e Bugno sono rientrati da un Criterium in Spagna, a La Nucia, che li ha celebrati come meritano i Campioni. MVDP li ha omaggiati con un saluto davanti al pubblico, insieme a Valverde e Sanchez. Il calore della folla presente, con tanti bambini in braccio ai loro genitori, è stato incredibile.