Eccoci alla tappa numero 8 di questa Vuelta: oggi è in programma la Ubeda-Cazorla di 159 km. Una tappa che, se la si guarda sulla cartina senza conoscere bene questa parte di Andalusia, inganna. Sembra una tappa facile, invece è un percorso durissimo, senza nemmeno un metro di pianura e con tratti di salita ripidissimi.
per seguire il racconto in diretta dell'intera tappa a partire dalle 13.30 CLICCA QUI
Inganna come il tempo, perché in Italia quando si parla di Andalusia si pensa al sole e al caldo terribile. Vero, ma qui d’inverno si gela, fa davvero un freddo cane. Siamo in provincia di Jaen, terra di oliveti a perdita d’occhio. Andiamo da Ubeda, bellissima città del rinascimento andaluso, patrimonio dell’Umanità, fino alla Sierra di Cazorla, zona di natura selvaggia, di acque minerali. E sulle cime di queste montagne volteggiano i buitre.
Dopo 105 km di corsa si arriva in cima al Mirador de Las Palomas, un gpm di 2a categoria. Discesa verso Cazorla, Peal de Becerro per poi puntare la salita finale verso la Sierra. Per raggiungere il traguardo si devono affrontare 4,8 km di salita al 7,1% di una ascesa irregolare. Si alternano infatti tre tratti durissimi, nel primo si tocca anche il 20%, ad altri più pedalabili. Difficile trovare il ritmo e la cadenza.
Qui, se trovi un “dia malo”, perdi la Vuelta. Non un giorno decisivo, ma molto importante per chi ambisce a sfilare la maglia rossa a O’Connor. Se l’australiano terrà botta, a qualcuno comincerà a venire il mal di testa. Vorrà dire che quello di giovedì non è stato un exploit, ma un colpo da maestro.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.