LISBONA. Dopo la crono di apertura, la Vuelta 2024 prosegue con la Cascais-Ourem di 194 km. Dalle belle spiagge bianche si va alla città nei cui pressi sorge il santuario di Nostra Signora di Fátima nella Cova da Iria, uno dei più importanti santuari mariani del mondo.
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Si tratta di una frazione ondulata, definita ufficialmente di mezza montagna, che corre lungo l’Atlantico da sud a nord con un gpm di 4a categoria all’inizio e uno a poco meno di 20 km dal traguardo. Quest'ultimo si chiama Alto da Batalha e il nome è un programma. Facile prevedere una giornata con mille tentativi di fuga in una delle tappe più lunghe di questa Vuelta e dove il vento laterale potrebbe creare problemi, soprattutto agli scalatori. Le squadre dei velocisti e quella del leader, in cerca del filotto 21 su 21, cercheranno di controllare la corsa.
L’arrivo in volata è probabile. Ma il fatto è che in questa Vuelta durissima non ci sono molti specialisti degli sprint. Cosa che si potrebbe ripercuote sull’esito della tappa in due modi. Il primo problema è che saranno volate ancora più selvagge (e pericolose) del solito, tutti contro tutti. Ma anche arrivare in volata non sarà scontato perché, in principio, l’unica formazione attrezzata per questi arrivi è l’Alpecin-Deceunick.
Sulla carta i due favoriti per il successo sono il numero 71, l’australiano Kaden Groves (Alpecin), e il numero 7, Wout Van Aert (Visma) che vorrà cercare la rivincita dopo l’occasione sfumata nella crono. Il francese Bryan Coquard (Cofidis, 183) un possibile outsider.
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