Da massaggiatore a brillante manager. Il lucchese Piero Pieroni è nato il 29 luglio 1944, oggi compie 80 anni e noi tutti oltre agli auguri gli facciamo tanti complimenti. Il ciclismo professionistico tra gli Anni 70,80 e 90 si è evoluto nel modo giusto, senza esasperazione, e Piero ne è stato interprete importante.
La carriera del noto personaggio di Gragnano di Capannori è iniziata come massaggiatore alla Filotex del diesse Valdemaro Bartolozzi. Dalla Filotex di Franco Bitossi detto “Cuore matto” e del formidabile passista Ole Ritter a quella del giovane Francesco Moser, Pieroni si è reso utile nello staff. Con Pieroni al seguito Francesco Moser ha anche indossato la maglia gialla al Tour de France per una settimana. L’edizione 1975 della Grande Boucle iniziò con un cronoprologo a Charleroi, in Belgio. Nella breve cronometro, solo 6,250 chilometri, Francesco vinse con 2” di vantaggio su Eddy Merckx. A dicembre ’75 l’azienda Filotex uscì di scena e Pieroni passò con tutto il gruppo di Moser al brand Sanson. Piero alla Sanson continuò a lavorare con passione da massaggiatore tuttofare, ma intuì che il momento era propizio per aumentare le proprie responsabilità.
Nel ’77 fornì le sue prestazioni alla Fiorella Mocassini prima di far nascere - per la prima volta da manager – il Gruppo Sportivo Gis Gelati nel 1978 grazie al supporto economico di Piero Scibilia. Il neo-team manager Pieroni aveva in organico Bitossi, Marino Basso e Tino Conti. Erano campioni nel finale di carriera tuttavia senza essere una superpotenza, coi suggerimenti di Pieroni la Gis diventò un modello da seguire. La sua gestione raggiunse successi importanti nel ’79 con l’avvento in squadra di Roger De Vlaeminck, cacciatore di classiche bravo nel trionfare a Sanremo, in tappe del Giro d’Italia e altre situazioni. Il diesse-manager Pieroni rivoluzionò equipaggiamento e abbigliamento da riposo e rappresentanza. La Gis di Piero Pieroni è stata la prima squadra ad avere accappatoi, asciugamani e ciabatte da doccia col marchio del team. Gli alfieri Gis estremamente fedeli alla linea di Pieroni furono i primi a presentarsi nei lussuosi hotel in cui la squadra alloggiava con abbigliamento di rappresentanza che fece tendenza. Prima di tutto contava vincere, tuttavia l’immagine aveva la sua importanza. Al microfono Rai di Adriano De Zan e Giorgio Martino il dirigente Pieroni esibiva bella proprietà di linguaggio e capacità tecniche.
La Gis diventò uno squadrone nel 1980 con l’assorbimento di Beppe Saronni e altri corridori provenienti dalla disciolta Scic. Con loro arrivò anche il diesse Carlo Chiappano. I grandi successi di Saronni alla Freccia Vallone e in altre classiche diedero notevole lustro al brand Gis. Pieroni era uomo di fiducia di patron Scibilia, Chiappano il tecnico-stratega di Saronni. Non era ancora l’epoca del World Tour, difficilmente un Gruppo Sportivo svolgeva doppia attività. E così Piero preferì per una stagione, il 1981, creare il Gruppo Sportivo Santini-Selle Italia. Tuttavia Piero era uomo di fiducia di Scibilia, che nel gennaio 1982 (Beppe Saronni col suo staff era passato alla Del Tongo Colnago) lo richiamò in una Gis rinnovata, imperniata su Noel Dejonckheere e altri giovani. Il ritorno pubblicitario che una squadra gestita da Pieroni garantiva era superiore ai costi poiché c’era da parte del dirigente abilità nei rapporti coi media.
Successivamente Piero ha lavorato alla Fanini-Whurer-Sibicar, con l’Alfa Lum di Primo Franchini, alla spagnola Seur di capitan Marco Giovannetti che vinse la Vuelta 1990. Con la complicità di Marco Giovannetti e soprattutto Ercole Baldini (vero artefice), Piero ha contribuito ad inserire la Mapei come main sponsor nel ciclismo professionistico. La multinazionale di Giorgio Squinzi aveva sponsorizzato da 3° nome la Malvor-Bottecchia di Zandegù nel 1988. Ercole Baldini portò la Mapei a soccorso della Eldor – Viner nel maggio 1993, a due giorni dalla partenza del Giro d’Italia. Per alcuni mesi la Mapei utilizzò le bici Viner prima di diventare, nel gennaio 1994, con l’abbinamento alla spagnola Clas (come secondo nome, ma con ricca “dote” di tecnici e corridori) una delle squadre fornite da Ernesto Colnago. Nel percorso professionale di Pieroni direttore sportivo dal ’95 in poi ci sono state anche le maglie del team di Bruno Reverberi, con molteplici main sponsor, e la Cantina Tollo in cui il manager di Capannori è stato prezioso suggeritore di Vincenzino Santoni, capo dello staff.
Piero è un moto perpetuo e così, archiviata la carriera da ds e manager è diventato anello di congiunzione tra gruppi sportivi e molti importanti organizzatori. Giro di Polonia, Volta a Portugal, Giro di Slovenia, Tre Valli Varesine, Settimana Lombarda, Coppa Bernocchi, Giro d’Austria, i Gran Premio di Lugano e Chiasso, Tour du Haut Var e tante altre organizzazioni hanno arricchito il loro cast di protagonisti al via con efficaci interventi di Pieroni.
Negli ultimi anni Piero ha seguito il ciclismo come appassionato. Tutti continuano ad apprezzarlo per l’arguzia e anche l’allegria nel pre e post gara che da sempre l’ha contraddistinto. Sta per festeggiare quota 80 anni a Santa Lucia alla Castellina, altra struttura in cui ha spesso portato campioni. Buona festa Piero, brindiamo tutti con te.
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