Dopo aver ricaricato le batterie e aver rinfrancato condizione, morale e spirito di squadra nel training camp di Bormio, il team Polti Kometa torna a correre al Giro dell'Appennino: percorso identico all'anno scorso, quasi duecento chilometri da Novi Ligure a Genova (quest'anno Capitale Europea dello Sport) e tanta salita che culmina con Bocchetta e Madonna della Guardia. Questi i 7 uomini diretti in ammiraglia da Giovanni Ellena: il leader Paul Double, poi German Gomez, Andrea Garosio, Diego Sevilla, Jhonatan Restrepo, Fernando Tercero e Davide De Cassan, che afferma «Avendo dovuto lasciare il Giro di Slovacchia con un giorno d’anticipo a fine giugno in seguito a una caduta, ho una gran voglia di rimettermi in corsa e disputare l’Appennino forte del pieno recupero e degli allenamenti effettuati in Valtellina».
Questa l'analisi di Ellena: «Conosciamo bene le insidie che ci aspettano, non solo per le ascese ma anche per l’ultima discesa molto impegnativa che spiana ai -16 dal traguardo. Per noi sarà un "nuovo esordio" poiché inaugura la seconda parte del 2024, cercheremo di conquistare un bel risultato al cospetto di squadre World Tour come UAE, Arkea B&B e Astana. E sarà un nuovo esordio soprattutto per Tercero, dopo il suo lungo stop per malattia.»
Proprio così, la tradizionale corsa organizzata dalla Pontedecimo sull'Appennino ligure costituirà un emozionante rientro in gara per il 22enne spagnolo Tercero, promosso l'anno scorso nella "prima squadra" dell'allora Eolo Kometa dopo un triennio nella formazione Under 23.
In questa stagione lo scalatore di Valdepeñas (nella foto dell'articolo, scattata da Maurizio Borserini, pedala in allenamento con Paul Double) ha avuto a malapena il tempo di disputare la Valenciana prima di doversi fermare a causa di una sensazione di malessere che gli ha impedito, due settimane più tardi, di prender parte alla Ruta del Sol in Andalusia.
Ciò che è successo da quel 16 febbraio l'ha raccontato lo stesso Tercero sul sito ufficiale della Polti Kometa: «Le mie analisi del sangue presentavano valori anomali e mi sono dovuto mettere a riposo forzato. Inizialmente non stavo così male, ma ben presto ho iniziato a sentirmi peggio ogni giorno che passava e ho iniziato davvero a preoccuparmi, anche perché leggevo che alcuni corridori colpiti come me da citomegalovirus non si sono mai ripresi del tutto! Mi sono tenuto occupato completando la tesi di laurea in Ingegneria Agraria e passando bei momenti con famiglia e amici, finché a maggio le cure hanno fatto effetto e ho cominciato a sentirmi meglio. Uscire di nuovo in bici è stato faticoso e mi sono reso davvero conto di quanto fossi stato fermo, ma a motivarmi era la felicità di tornare a svolgere il mio bellissimo mestiere: ho avuto una cura particolare per la mia forma fisica, ho cercato di non ingrassare per accelerare il recupero... e ho seguito intensamente da casa il Giro d'Italia, quando Pietrobon è andato a cento metri dalla vittoria a Lucca nella quinta tappa ho goduto e sofferto allo stesso tempo. I miei compagni stanno correndo molto bene e ora voglio contribuire pure io, dopo quello che ho passato mi piacerebbe poter correre il Lombardia a fine stagione. Sogni a parte, il piano è di terminare quest'annata senza intoppi per cominciare poi al meglio la prossima.»
¡Que te vaya bien, Fernando!