Nella cronometro di Gevrey-Chambertin Tadej Pogacar ha dovuto cedere 12” secondi a Remco Evenepoel, il campione del mondo delle prove contro il tempo. Lo sloveno non è preoccupato e sapeva che il belga sarebbe stato il super favorito per la vittoria.
«Sono soddisfatto della mia prestazione - ha detto Pogacar - Sono andato per un momento in riserva dopo la salita. Fortunatamente sono riuscito a ripartire bene in discesa e nell’ultima parte ho corso come stabilito».
Remco Evenepoel è secondo in classifica generale a 33 secondi dallo sloveno ed è davanti a Vingegaard con un vantaggio di 42” e per questo il belga potrebbe diventare una minaccia reale per la maglia gialla.
«Sono contento di come hanno girato le mie gambe ieri e mi va bene questo risultato. Remco è il campione del mondo di questa specialità ed è uno dei migliori cronometristi, forse anche il migliore. Quindi posso ritenermi soddisfatto. Sono riuscito a guadagnare del tempo su Jonas e Primoz e questo è molto positivo, perché so che sono in buona forma. Siamo all’inizio e bisognerà vedere cosa accadrà nelle prossime due settimane e sono certo che avremo molti attacchi durante le tappe di montagna».
Tadej Pogacar in questa stagione ha deciso di vincere Giro e Tour de France e nonostante le fatiche alla corsa italiana, sente di avere gambe forti e buona forma per conquistare anche la corsa gialla.
«Questo Tour è piuttosto insolito. Abbiamo passato quattro giorni abbastanza divertenti, poi questa settimana non c'è stato più molto di entusiasmante. Abbiamo avuto tappe in cui nessuno voleva andare in fuga e la cronometro di oggi è stata un po’ l’eccezione. Adesso avremo due giornate impegnative e poi il giorno di riposo. Ci sarà ancora stress poi torneremo finalmente in montagna. In ogni caso mi sento bene e non vedo l’ora di affrontare le tappe più difficili».
Nel fine settimana ci saranno due tappe interessanti. Si inizierà con una frazione collinare con 2300 metri di dislivello che metterà fatica nelle gambe dei corridori, mentre domenica sarà la volta dello sterrato di Troyes.
«Non vedo l'ora di affrontare la tappa di domenica, ho fatto qualche ricognizione sul percorso e so cosa aspettarmi. Non sarà il massimo per me, ma tutto dipenderà dal tempo, dal vento, dal gruppo, da cosa vogliono fare gli altri corridori. Sono pronto, normalmente mi piace correre su questo tipo di tracciati ma non sai mai cosa potrebbe succedere».
Il Tour sta per chiudere la sua prima settimana di corsa e la battaglia tra gli uomini di classifica deve ancora iniziare.
«Sicuramente dovrò tenere sott’occhio Remco ma anche altri. E’ ancora tutto aperto, ma si sa che nel Tour le tappe dure arrivano solo alla fine. Tutti saranno stanchi nella terza settimana e poi le differenze saranno maggiori. Siamo tutti abbastanza vicini, quindi è meglio essere in testa già adesso».