Jonas Vingegaard ha ceduto terreno ieri nei confronti di Tadej Pogacar ma non è preoccupato, anzi si sente tranquillo e considera un buon risultato in questo momento il suo terzo posto in classifica generale. «Questo 1-0 va bene, avrei potuto avere un 3-0 e lo avrei accettato – ha detto Vingegaard al termine della quarta tappa - È sempre meglio avere vicino qualche compagno di squadra e mi aspetto Matteo e Wilco più avanti nele prossime tappe. Siamo sotto di una vittoria ma onestamente ci aspettavamo di perdere secondi importanti sia nella prima tappa che nella seconda e nella quarta. Quindi possiamo ritenerci fortunati».
Tadej Pogacar ha attaccato nell’ultimo chilometro del Col du Galibier e solo Vingagaard è riuscito a tenere la ruota dello sloveno almeno fino a 500 metri dal gpm. Dopo lo scollinamento però la situazione è cambiata e il danese ha tagliato il traguardo con 35 secondi di ritardo, che poi sono diventati 50 grazie agli abbuoni conquistati dallo sloveno.
«Naturalmente per me non è piacevole non riuscire a seguirlo, ma devo anche accettarlo in questo momento e poi mancano ancora 2 settimane e mezzo alla fine della corsa. Per il momento posso solo dire che Pogacar è stato il più forte e ha meritato di vincere».
Lo scorso anno la situazione era stata ben diversa da quella di adesso e nella prima tappa in montagna Pogacar aveva ricevuto una dura lezione dal danese. L’incidente di Vingegaard ai Paesi Baschi ha avuto ripercussioni importanti, ma la Visma – Lease a Bike è fiduciosa e Vingegaard pensa di aver bisogno di qualche giorno ancora per poter essere al massimo livello.
«Pensavamo di chiudere la prima settimana con un ritardo vicino ai 2 minuti, quindi possiamo essere contenti. Forse ho avuto una giornata negativa, ma so per certo di aver seguito Tadej anche nella prima parte della discesa e questo è positivo».
La Visma-lease a Bike ha un piano ben preciso e il danese si fida ciecamente della strategia della sua squadra. «Abbiamo una squadra forte e sicuramente dimostreremo quanto siamo bravi. Negli ultimi 2 anni la squadra ha ideato un piano che ha sempre funzionato e abbiamo sempre creduto nella nostra strategia. Poi siamo all’inizio del Tour e bisogna arrivare alla fine per tirare le somme».