La sensibilità di uno psicologo. La comprensione di un confessore. La precisione di un chirurgo. E, soprattutto, l’arte di un architetto.
Aleggiano sempre quei quattro – psicologo, confessore, chirurgo e, soprattutto, architetto – quando si varca la soglia di una ciclofficina. E non solo loro quattro. Perché le bici sono esseri umani e meccanici, quindi obbediscono a istinti oltre che a regole, a sensazioni ed emozioni oltre che a principi ed equazioni, e comunque anche le leggi dei numeri si piegano a quelle delle anime. Le anime dei corridori e le anime dei materiali.
Alberto Bergamino ha studiato da psicologo e confessore, chirurgo e architetto, sulle strade della vita. Un po’ a scuola, un po’ da garzone, molto da tassista, certo da innamorato. Innamoratosi della bici, è diventato meccanico e telaista, dunque artigiano e un po’ anche artista. Il suo Lightning (via Campodonico 2, Pieve Ligure, la località è Pontetto) – negozio, bottega, emporio: un po’ tutto, come nel Rinascimento – è un punto di passaggio e riferimento, un posto fisso e un porto sicuro lì sull’Aurelia. E infatti c’è chi si ferma per centrare un cerchione o solo gonfiare una gomma, chi acquista una bici in carbonio o a pedalata assistita, chi non resiste alla tentazione di una maglia o alla necessità di un paio di scarpe.
Bergamino, dalla passione alla professione, aveva cominciato con la Giesse di Sturla (Gi per Gianni, esse per Sergio, due portuali anche loro folgorati dalla bicicletta e ispirati dal ciclismo; e Gianni è stato il vero maestro di Bergamino), ha ricominciato con Lightning nel 2000, proprio nel locale dove, a 16 anni, faceva il garzone per lo zio macellaio. La sua prima bici da corsa? Una Olmo, che in Liguria è il marchio di famiglia. La prima bici riparata? E chi se lo ricorda più. La prima bici costruita? Una Giesse, appunto, e adesso le Lightning. Le altre bici? Dalle Colnago alle Bianchi. Ma ogni bici è una creatura, con una sua storia, con le sue esigenze e le sue possibilità, con le sue doti e i suoi dolori. Da rispettare.
Adesso Lightning è un doppio fulmine. Perché accanto ad Alberto c’è Fabio. Padre e figlio. Un bel tandem.
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