A pochi giorni dall’arrivo in città della carovana del Tour de France ieri Piacenza e i piacentini hanno accolto a Palazzo Gotico Vincenzo Nibali che, assieme ad altri campioni, ha partecipato al convegno “Il Vento del Tour” e ha ricevuto il Premio Coppa d’Oro.
L’ultimo trionfatore italiano alla Grande Boucle ha parlato a cuore aperto della sua carriera, dei suoi inizi, dei suoi tanti successi e in particolare della vittoria alla corsa francese del 2014. «In carriera ho avuto la fortuna di ottenere molti successi arrivando fino sul gradino più alto sui Campi Elisi. Fin da giovane tutti i risultati che ho conquistato li ho ottenuti grazie ad una grande squadra, e per squadra intendo anche la mia famiglia che mi ha sostenuto nel mio obiettivo di diventare Professionista lasciandomi partire per la Toscana dove mi sono trasferito una volta lasciata la mia terra» ha detto il campione siciliano.
Poi con la memoria è tornato a quel 2014 e al turbinio di emozioni in maglia gialla: «Credo di aver provato emozioni così forti solo due volte nella vita, quando ho vinto il Tour e nel giorno del mio matrimonio. Non è facile da raccontare, il vento del Tour de France ti accarezza e ti regala sensazioni uniche quando sei sul podio, ma sa anche essere travolgente. Ricordo che mi ci volle un po’ per capire la grandezza di quello che avevo fatto. Se ci ripenso ora, a dieci anni di distanza, mi rendo conto che quella vittoria è stata travolgente per me, per i miei cari e per il ciclismo italiano».
E ancora: «Il Tour de France è sempre una grande festa collettiva ed è bello che quest’anno questa festa parta dal nostro Paese, celebri i nostri campioni e la nostra storia ciclistica, lo trovo un bel gesto di riconoscenza».
E gli atleti “di casa nostra” che ruolo avranno nella oramai imminente edizione 2024 del Tour de France? Nibali risponde così: «Gli italiani dovranno andare a caccia di tappe. Non abbiamo un corridore da classifica ma i nostri connazionali sapranno dire la loro. Domenica Bettiol ha dimostrato di avere grandi gambe e meritatamente ha vinto la bellissima maglia tricolore, speriamo di vederla “sventolare” bene e da protagonista sulle strade italiane e francesi».
Per la vittoria finale il campione messinese fa due nomi: «Pogacar e Vingegaard naturalmente, anche se il danese non lo abbiamo ancora visto in gara dopo l’infortunio».
In chiusura Nibali sottolinea: «Attenti però. Il Tour de France è una gara complicata, si decide giorno per giorno. Bisogna dare sempre il massimo ed essere sempre concentrati». Quindi non ci rimane che prepararci a vivere questa intensa avventura gialla che oramai bussa alle porte.