Anche nella seconda tappa di montagna al Giro del Delfinato, Remco Evenepoel ha dimostrato di non essere ancora pronto per misurarsi con gli altri uomini di classifica.
Il belga della Soudal-Quick Step ieri nella frazione con arrivo a Samoëns 1600 ha chiuso al tredicesimo posto e con un ritardo di 1’46” da Roglic e dal secondo posto è sceso al sesto della classifica generale.
Il fiammingo non è preoccupato per questo risultato ed è convinto di avere ancora tempo per migliorare in vista del Tour de France. «Questo risultato non vuol dire nulla. Anche nella prova a cronometro non ero ancora al top e ho vinto, ma salite come queste non mentono mai – ha detto Evenepoel al termine della tappa - C’è ancora del lavoro da fare in tutti i settori, ma non c’è motivo di farsi prendere dal panico. Cos'altro viene detto o pensato da altri non è nella mia testa. La squadra sa perfettamente a che punto siamo e abbiamo ancora del margine».
Evenepoel questo Giro del Delfinato è venuto per riprendere il ritmo delle gare e fin dal primo giorno ha sempre detto che per lui non era importante il risultato, ma solo riprendere confidenza con le gare, considerando che non gareggiava più dal 4 aprile.
«Conosco me stesso ed è per questo che dico alla squadra come stanno le cose nel modo più onesto possibile. Avevo iniziato ad avere delle difficoltà già sulla penultima salita, dove la Bora stava facendo il suo ritmo. Poi ho deciso di arrendermi e sono salito con il mio passo. Ho ancora tempo per migliorare».
Remco Evenepoel correrà quest’anno per la prima volta il Tour de France e il suo intento è quello di vincere una tappa e lottare con i migliori in classifica generale. L’incidente ai Paesi Baschi, ha bloccato la sua preparazione e adesso il fiammingo è costretto a rincorrere gli avversari.
«Mi conosco e sono un corridore che ha bisogno di fare gare per migliorare, altrimenti non sarei qui. Per me non è successo niente di strano, quello che è successo me lo aspettavo già dal mattino. Quando eravamo a 25 km dalla fine, sentivo che le cose non stavano andando bene, quindi ho detto alla radio che avrei lasciato il gruppo quasi subito e avrei pedalato al mio ritmo. Questa è stata la decisione migliore e non c’è da aggiungere altro».