Sono tornati indietro di oltre 20 anni, in pratica all’inizio del ventesimo secolo, tra storie, ricordi, aneddoti. L’invito alla festosa cena di ritrovo tra abbracci, pacche sulle spalle, nei locali della Cotto Ref a Impruneta su invito del titolare dell’azienda Luca Parretti e di Vincenzo Valloriani, già presidente e grande appassionato di ciclismo.
Si sono ritrovati in 11 di quelle tre stagioni d’oro tra i dilettanti élite e under 23, il 2001-2002 e 2003, suggellate da un gruppo di corridori numeroso. C’erano di quel gruppo Bazhenov, Bojesen, Gigli, Valle Vallomini, Rinaldini, Rigacci, Fioravanti, Mazzantini, Baccani, Fiorenza, Sichi. Presenti anche i tecnici Daniele Masiani e Leonardo Gigli (e qui il ricordo va anche all’altro direttore sportivo, il compianto Piero Conticelli), naturalmente c’erano Luca Parretti e Vincenzo Valloriani, sponsor e dirigente del G.S. Impruneta Cotto Ref, oltre a Matteo Nunziata della Car Center, nel ciclismo di oggi con la Pol. Tripetetolo di Lastra a Signa, ed amico degli organizzatori della festosa serata. Era un ciclismo diverso quello di quell’epoca, lo hanno riconosciuto tutti i presenti tra battute e ricordi di tante gare.
Nel 2001, furono 8 i successi con Mazzantini, Vig Aurel, Tomi, Bertini e Rinaldini; l’anno dopo fu quello d’oro con 25 affermazioni, dodici negli élite e 13 tra gli under 23, con Tomi, Cossu, che fu anche azzurro in Belgio, Muto, Claudio Bartoli, Bazhenov, Mazzantini, Fiorenza, Rinaldini e Genovesi. Infine a chiudere il triennio indimenticabile dell’Impruneta Cotto Ref, le 18 vittorie del 2003 ancora con Gigli, Cossu, Bazhenov, Tomi, Genovesi.
La serata è coincisa anche con il compleanno di Vittorio Valle Vallomini, che abita in Lombardia, ma che non è voluto mancare alla serata e davanti alla torta preparata per lui dal pasticcere Rigacci, altro componente di quel magnifico gruppo che si è ritrovato a Impruneta. Una cena preparata dietro ai fornelli da Vincenzo Valloriani, un maestro nella lavorazione del cotto, ma abile anche in cucina, con penne piccanti e il classico “peposo”. Alla fine l’immancabile foto a ricordo di una serata che tutti si augurano sia ripetuta in futuro, senza dover attendere 20 anni come questa volta.
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