La seconda settimana del Giro d'Italia ha regalato emozioni forti al team Polti Kometa. Parlando puramente di risultati: gli Intergiro sono passati da 3 a 5 e i premi Combattività da 3 a 4, con Andrea Pietrobon che comanda ora sia la classifica delle fughe che quella dei traguardi volanti. In più è giunto un altro podio di tappa, con Giovanni Lonardi 3° nella volata di Francavilla al Mare, insieme ad altre due top-10 col 9° posto dello stesso Lonardi a Cento e di Mirco Maestri a Fano.
E qui non possiamo non menzionare quella magica frazione dei muri marchigiani in cui "capitan" Maestri ha vissuto un'avventura splendida per quasi 140 chilometri insieme all'idolo Julian Alaphilippe, con tanto di ringraziamenti post-gara e consegna della maglia in un cartone da pizza griffato Soudal QuickStep ieri mattina a Manerba del Garda.
Ecco, il tappone alpino. Lì la formazione Professional italiana di Basso e Contador ha corso senza remore e timori di sorta, lavorando coi vari Maestri, Matteo Fabbro, Fran Muñoz e i fratelli Bais per far restare Davide Piganzoli coi migliori tra il Mortirolo e Livigno: nella sua Valtellina, il talentuoso Piga si è piazzato 16° al Mottolino guadagnando la 13^ posizione per ora in classifica generale. Ad oggi il miglior risultato finale è un 15° posto con Fortunato…
Di seguito le dichiarazione della conferenza stampa di oggi:
IVAN BASSO «Sono davvero contento di vedere una squadra che fin dal primo giorno corre da protagonista applicando tattiche intelligenti, che bilanciano il dispendio di energie e selezionano accuratamente le tappe migliori per le caratteristiche di ciascuno. Stiamo andando vicini ai nostri obiettivi principali, che erano la vittoria di tappa e la top-10 generale, e nell'ultima settimana continueremo a provarci. Ogni giorno può potenzialmente essere quello buono, di pari passo col fatto che, in un Giro corso ad altissima velocità, le forze generali in gruppo vengono meno e si possono aprire spazi inattesi. Per quanto riguarda Piganzoli, l'abbiamo seguito attentamente nel suo percorso di crescita, facendogli fare un triennio nella nostra Under 23 prima di promuoverlo nella formazione Professional: difficile pronosticare dove potrà effettivamente arrivare, ma di sicuro sta seguendo un processo di crescita graduale e sano, di cui si stanno già vedendo i primi frutti, e sta lavorando con un direttore sportivo come Zanatta che fin dalla Liquigas sa bene cosa significa formare i migliori talenti italiani. Quello che posso dirvi io è che i ragazzi che vogliono arrivare in alto deve imparare a soffrire e a migliorare senza bruciarsi. E gli indicatori da questo punto di vista sono importanti...»
STEFANO ZANATTA «... eh sì, Piganzoli ha un margine di miglioramento incoraggiante e sta crescendo sia atleticamente che mentalmente, un grande giro come questo che è il suo primo in assoluto può dire tanto su quale sarà il suo destino e personalmente ritengo che in un paio d'anni sarà un profilo di rilievo a livello italiano. Per quanto riguarda l'ultimo terzo di gara che ci aspetta, il grande obiettivo di alzare le braccia al cielo non è venuto meno e proveremo a ottenere quanto ci siamo prefissati. A provarci potrebbe essere pure Matteo Fabbro, che nella prima metà del Giro è stato debilitato da qualche problema di salute ma ora, dopo essersi messo al servizio dei compagni con umiltà ed esperienza, sta ritrovando la miglior condizione e potrà giocarsi le sue carte.»
DAVIDE PIGANZOLI «Sono arrivato dopo il primo vero tappone della mia vita professionistica con ancora una buona gamba, ci sono io e ci siamo tutti. Sicuramente è stata durissima, ma correrlo vicino a casa ha dato una spinta in più. Niente è ancora deciso, finito o chiuso, ci sono diverse giornate impegnative di cui 4 ancora adatte a me, cercherò di farmi trovare pronto. Una caratteristica su cui sto lavorando tanto è il recupero, fondamentale per avere una marcia in più sulle tre settimane.»
MIRCO MAESTRI «Sono molto orgoglioso di essere capitano di una squadra così unita, a volte non abbiamo nemmeno bisogno di parlarci per capirci: faccio del mio meglio per dei ragazzi fantastici. Dopo la bellissima esperienza con Alaphilippe non è cambiato niente in me e intorno a me, ma è rimasto un ricordo indelebile in aggiunta a una consapevolezza importante su ciò che posso fare in sella a una bici. Mantengo fortemente il sogno di vincere una tappa, l'ho inseguito per anni e ho intenzione di provarci pure nell'ultima settimana qualora dovesse presentarsi la concreta possibilità.»