Gli atleti dell’ORLEN Nations Grand Prix sono partiti da Tvrdošín sotto un’incessante pioggia per arrivare in riva al Lago di Štrbské Pleso, dopo aver affrontato oltre 40 chilometri di salita. La volontà di tutte le squadre di piazzare un corridore nella fuga di giornata è risultata in un ritmo molto sostenuto e una serie di attacchi e contrattacchi fin da subito. I corridori più combattivi sono stati il vincitore della passata edizione Gal Glivar e il leader della classifica dei GPM Pietro Mattio. Nonostante i numerosi tentativi nessuno è riuscito ad avvantaggiarsi lungo la salita di Kvačany, dove il primo a transitare in cima è stato Pietro Mattio (Italia), seguito da Emil Iwersen (Danimarca), Fabian Weiss (Svizzera) e Noe Ury (Lussemburgo). Lla successiva discesa ha visto succedersi diverse cadute che hanno spezzato il gruppoin più tronconi. Tra i corridori a terra Gal Glivar (Slovenia) e Romet Pajur (Estonia), costretti ad abbandonare la corsa. Dopo 70 km di corsa Daniel Rubeš (Repubblica Ceca) e Nicolas Milesi (Italia) riescono a staccarsi dal gruppo, guadagnando un distacco di 20” dal quartetto formato dal leader della classifica dei GPM Pietro Mattio (Italia), Moritz Kretschy (Germania), Samuel Kovac (Slovacchia), e Mateusz Gajdulewicz (Polonia), mentre il gruppo rimane a 40”. Azione che non durerà molto, la coppia di testa rallenta e permette agli inseguitori di rientrare mentre il gruppo riassorbe lo slovacco Kovac. Prima dell’ascesa finale il gap dei fuggitivi sale a 55”. A 20 km dal traguardo Daniel Rubeš si stacca. Mattio transita in testa anche al GPM di Vysoké Tatry – incrementando il suo vantaggio nella classifica della montagna – seguito da Gajdulewicz, Kretschy e Milesi.
Nella parte finale della salita, sotto una pioggia battente, il gruppo va a riprendere uno ad uno gli attaccanti. Ad avere la meglio sul traguardo di Štrbské Pleso è il lussemburghese Mathieu Kockelmann, seguito dal kazako Ikhan Dostiyev e dallo svizzero Fabian Weiss.
La classifica generale rimane invariata con Mathys Rondel che precede il connazionale Rolland di 14”mentre la coppia formata da Brennan e Verstrynge segue a 20”.
Pietro Mattio mantiene la leadership della classifica dei GPM con 13 punti di vantaggio sullo svizzero Nils Aebersold e 14 sul polacco Michał Pomorski.
Nella classifica a squadre Francia, Belgio, Lussemburgo e Spagna fanno segnare lo stesso tempo complessivo dopo tre tappe.
Domani l’ORLEN Nations Grand Prix approderà in Polonia per affrontare la tappa più lunga di questa edizione. I corridori partiranno alle 12:05 da Niedzica ed arriveranno a Jasło dopo aver percorso 174 km ricchi di sali e scendi.
Mathieu Kockelmann - stage winner “Sono caduto in discesa, ho dovuto cambiare la bici, ma sono riuscito a rientrare velocemente in gruppo. Sapevo di avere delle buone gambe, il piano della squadra era di puntare su di me per la volata. Non ho festeggiato sul traguardo perchè non avevo capito di aver vinto, pensavo ci fosse ancora qualcuno davanti. Per me è stato un grande sollievo essere riuscito a vincere perché vengo da un anno difficile. Il meteo ha complicato la tappa, ma in queste condizioni io sono a mio agio. Sono riuscito a mantenere la calma, mi sono ricordato di quello che il mio coach mi aveva detto questa mattina e ho fatto una bella volata.”
Pietro Mattio - GPM leader “Il freddo e la pioggia hanno reso la tappa di oggi molto dura. Abbiamo corso la prima ora ad una velocità impressionante, tutti volevano stare davanti. Per fortuna dopo la seconda salita sono riuscito ad andare in fuga con altri cinque corridori, tra cui un mio compagno di squadra. Abbiamo cercato di andare insieme fino al traguardo, ma è stato molto difficile a causa del vento contrario. Sfortunatamente il gruppo ci ha raggiunto a soli 2 km dall'arrivo, ma tutto sommato è andata bene. Ho cercato comunque di difendere la maglia degli scalatori prendendo gli abbuoni nelle due salite. Domani dovrebbe essere una giornata facile - spero - e vediamo cosa succederà domenica.”
Rondel Mathys - GC leader “È stata una tappa piuttosto veloce ed impegnativa. La fuga ha impiegato quasi 1 ora e mezza per formarsi, quindi la prima parte si è corsa ad un ritmo molto elevato. Poi la pioggia e la discesa tecnica dove si sono verificate alcune cadute. Dopo quel momento la corsa è stata controllata fino all'ultima salita. Poi Matthew ha attaccato a 1,5 km dall'arrivo. Ho cercato di seguirlo, la mia squadra mi ha aiutato a raggiungerlo e siamo arrivati fino alla fine. È stata una buona gara, nonostante la caduta dei miei compagni di squadra. Domani sarà una tappa per velocisti, quindi non credo che controlleremo e risparmieremo energie per l'ultimo giorno.“
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