Dopo tanta salita affrontata nella tappa di ieri, ecco una frazione lunga e divisa in due dal punto di vista tecnico. Da Avezzano a Napoli ci sono 214 chilometri da percorrere con i primi 180 km piuttosto sempolici che sono di avvicinamento al finale impegnativo.
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La prima parta si svolge prevalentemente su strade a scorrimento veloce in gran parte rettilinee intervallate da diverse gallerie. Dopo aver affiancato la costa tirrenica si arriva alla zona di Monte di Procida dove entra nella fase finale della frazione Le strade sono in buono stato, ma con carreggiata ristretta e con continui cambi di direzione e di pendenza. Da segnalare dopo Torregaveta raggiunta Baia lo strappo repentino al 14% che porta a Lago Lucrino da dove si svolta per Pozzuoli, Posillipo da cui si scende con la lunga discesa di via Petrarca fino al centro cittadino e agli ultimi chilometri.
L'ITALIA DEL GIRO
Più forte dei terremoti e delle guerre che a più riprese l’anno devastata. Avezzano, con il suo patrimonio storico e culturale, è una cittadina che vale la pena scoprire senza fretta.
La capacità di ripartire ogni volta è testimoniata in primo luogo dal poderoso Castello Orsini, rinato a nuova vita dopo essere stato più volte ricostruito e ampliato, e oggi sede della Pinacoteca di Arte moderna ma anche di eventi e spettacoli. Anche la grandiosa Cattedrale di San Bartolomeo Apostolo – detta anche Cattedrale dei Marsi – ha vissuto diverse traversie ma oggi spicca in tutta la sua bellezza in Piazza Risorgimento. Raccontano invece una storia antica Cunicoli dell’imperatore Claudio, notevole testimonianza del genio ingegneristico dei Romani. Costruiti tra il 41 e il 52 d.C. per regolare il livello del lago Fucino e proteggere i paesi vicini dalle numerose inondazioni sono ancora oggi in parte visitabili.
Il percorso di gara sfiora quindi luoghi di fascino come Balsorano Vecchio, con il medievale Castello Piccolomini che incantò anche Alessandro Dumas figlio, che rimase particolarmente colpito dalle bellezze di questa fortezza, Sora e Posta Fibreno borgo antico nei cui pressi si distende il romantico Lago di Posta Fibreno. La possente sagoma dell’Abbazia di Montecassino svetta sulla sommità di un colle ai cui piedi passano i corridori. Per i suiveur la deviazione per una visita è più che mai d’obbligo.
Si raggiunge il litorale della Campania all’altezza di Cellole, dove inizia la lunga volata vista mare verso il traguardo. Prima di arrivare, però, occorse fermarsi ad osservare il delizioso Lago Patria, uno dei bacini costieri più belli d’Italia nei cui pressi si trova anche il sito archeologico con i resti della città romana di Liternum. E sono parecchie anche le occasioni di sosta anche nella zona del promontorio di Monte di Procida. Se i panorami fantastici sul Golf di Napoli non bastano, ecco il Parco archeologico di Cuma, la più antica colonia Greca dell’Italia continentale (VIII sec. a.C.) posto sull’altura dell’antica l’Acropoli, oppure la suggestiva Casina Vanvitelliana di front a Bacoli.
Napoli festeggia l’arrivo del Giro celebrando la memoria di Fausto Coppi: la Carovana Rosa del Giro farà tappa a Caivano dove Faustino Coppi, il figlio del Campionissimo, si incontrerà con il pubblico per poi ricevere una targa commemorativa. Inoltre l’Associazione “Amici di Fausto Coppi” organizza una ciclo-pedalata passando nelle quattro località più legate al ricordo delle gesta di Coppi (Caserta, Napoli, Somma Vesuviana e Agerola), in ognuno dei quali In vi è un simbolo a lui dedicato.
Dopo l’arrivo della corsa si va quindi alla scoperta (o riscoperta) della città. Se il tempo a disposizione è poco bisogna, però, selezionare gli obiettivi. Che, in ordine sparso, potrebbero essere Piazza Plebiscito e Palazzo Reale, il Duomo di San Gennaro, Castel dell’Ovo, il Maschio Angioino, il Museo e Real Bosco di Capodimonte e il Monastero di Santa Chiara. Solo per iniziare.
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