Tadej Pogacar ieri a Torino non si è vestito di rosa: la sua UAE Emirates ha imposto il ritmo alla corsa per tutta la giornata, poi ualcosa non ha funzionato e sull’ultima salita a ruota dello sloveno sono rimasti Narvaez e Schachmann.
«Volevamo controllare la tappa, ma non era la nostra giornata - ha detto Pogacar dopo il traguardo –, ma nel complesso abbiamo fatto un buon lavoro».
Il campione sloveno ha corso con una fascia nera al braccio in ricordo di un membro della sua squadra giovanile, che a 15 anni è tragicamente morto in un incidente in kayak. Tanti i pensieri nella mente di Pogacar, ma l’obiettivo della vittoria di tappa con la prima maglia rosa, gli è sfuggito nel finale.
«Ero un po' nervoso, perché era da molto tempo che non sprintavo con altri due corridori. Ho iniziato lo sprint un po' troppo lontano, ma avevo buone gambe. Sapevo che sarebbe stato difficile battere Narvaez nello sprint, perché è più forte di me negli sprint, e lui è stato il più bravo».
Narvaez oggi a Oropa,cercherà di difendere la maglia, anche se Pogacar farà di tutto per arrivare primo su quel traguardo dove nel 1999 Marco Pantani scrisse una delle pagine più belle del ciclismo.
«Ho fatto del mio meglio e ho guadagnato su alcuni rivali nella classifica generale e questo vuol dire che ho buone gambe».
La tappa di ieri era probabilmente più adatta ad altri corridori e la squadra comunque non è stata il supporto migliore per lo sloveno, che alla fine ha dovuto fare tutto da solo. Oggi Pogacar potrebbe regalarci uno dei suoi show e se dovesse conquistare la maglia rosa, allora avrebbe ottime possibilità di portarla fino a Roma.
«Dobbiamo andare passo dopo passo. La tappa di Oropa è più adatta a me di quella di ieri. Il Giro è iniziato bene, quello di oggi è stato un buon lavoro e domani guarderemo oltre».