Biniam Girmay nel 2022 era stato una delle rivelazioni del Giro d’Italia e, dopo un esordio brillante, era riuscito a conquistare anche una tappa. In Eritrea è stata subito festa grande, ma la gioia durò poco, perché Girmay fu costretto al ritiro per un tappo di sughero finito nell’occhio durante le premiazioni. Adesso l’eritreo è tornato e ha cambiato il suo modo di correre e molti errori commessi lo scorso anno non ci sono più e in corsa sta dimostrando di avere un carattere sempre più vincente. Per lui la priorità saranno le vittorie di tappa e, se poi ci sarà la possibilità, vorrebbe conquistare anche la maglia ciclamino.
«Tornare al Giro per me è motivo di orgoglio. Ho sempre sognato di partecipare ai Grandi Giri, ispirato dai miei connazionali come Daniel Teklehaimanot. Mi rendo conto che ora sono io a ispirare i giovani nel mio paese e in Africa. In Eritrea so che tutti guarderanno ogni tappa con entusiasmo nei caffè e nei cinema. Questo Giro significa molto per il mio Paese. Spero di renderli orgogliosi, proprio come i miei due connazionali che partecipano prima di me al Giro, e ripetere le mie prestazioni del 2022 vincendo una tappa».
In molti ricordano le sfide tra Girmay e Van der Poel e poi la vittoria sul traguardo della decima tappa. Se non si fosse ritirato quel giorno, probabilmente avrebbe vinto ancora, dimostrando tutte quelle doti che lo avevano portato a correre in una squadra del World Tour.
«Il mio primo Giro due anni fa è stato eccezionale sia a livello personale che collettivo. Se mi guardo oggi, ho perso un po' di peso, quindi potrei andare meglio in salita e posso competere per la vittoria nello sprint. La mia preparazione è andata bene, mi sono allenato in quota a casa per tre settimane. Il mio obiettivo è quello di ottenere una vittoria di tappa e voglio essere davanti in tutti gli sprint, indipendentemente dal profilo. Affronteremo la corsa giorno per giorno e, se si presenterà l'occasione, lotterò anche per la maglia ciclamino. Ma la priorità è vincere le tappe».
Girmay aveva vinto la Gent-Wevelgem nel 2022, dimostrando di essere un ottimo corridore per le classiche. Quest’anno, ha ottenuto un successo in Australia, ma in Europa è riuscito a mettersi in mostra, dimostrando di essere tornato al livello di due anni fa e adesso è pronto per affrontare al meglio questa nuova avventura rosa.
«Nelle classiche di primavera ho visto che riesco a gestire meglio le condizioni meteorologiche difficili, come il freddo e la pioggia che abbiamo avuto nella E3 Classic e nel Giro delle Fiandre. Anche se le condizioni previste in Italia sono sempre migliori che in Belgio, in montagna si può comunque incontrare troppo freddo ed è quindi importante gestire bene questo aspetto. Ho anche corso senza guantini perché la mia resistenza al freddo è migliorata e comunque saremo ben coperti e quando saremo in montagna o con la pioggia non dovremo preoccuparci troppo e sono certo che saremo in grado di gestire senza problemi il Giro».
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