La Alpecin -Deceuninck è tra le squadre che questa Parigi-Roubaix possono vincerla ed entrare nella storia del ciclismo vincendo tre Classiche Monumento consecutive. Il successo oltre che per merito di Mathieu van der Poel, potrebbe arrivare con il velocista Jasper Philipsen, che dopo aver vinto in volata la Milano-Sanremo, potrebbe vincere anche la Roubaix, se la vittoria dovesse essere decisa con uno sprint dentro l’iconico velodromo francese. Philipsen ha trascorso l’ultima settimana in Belgio e ha visto le immagini dell’incidente ai Paesi Baschi dalla televisione.
«Ero seduto a casa e all'improvviso ho ricevuto una notifica sul mio telefono. Allora ho acceso la televisione e ho visto Jonas Vingegaard, insieme ad altri sdraiato in terra immobile». Le immagini di Vingegaard a terra hanno fatto il giro del mondo e in molti hanno criticato le televisioni, che hanno continuato a mandare filmati dei corridori feriti.
«Ho pensato subito ai familiari che avevano visto le immagini. Quando ho visto Jonas steso in terra ho pensato a cosa stesse provando la sua famiglia mentre guardava la televisione». Philipsen in fatto di sicurezza non ha voluto sbilanciarsi, perché è un velocista e il suo è uno di quei mestieri nello sport più pericolosi del mondo. Philipsen è abituato a correre alla massima velocità facendosi spazio in un gruppo, che sgomita ad ogni occasione per arrivare alla vittoria e pensa che la maggior responsabilità sia del singolo corridore, che ha la possibilità di tirare i freni della bici.
In gara per la prima volta ci sarà una chicane che anticipa l’ingresso nella Foresta di Arenberg e Philipsen è convinto che l’efficacia del suo utilizzo si vedrà solo a gara finita.
«La sicurezza è sempre un argomento molto delicato. Non esiste una soluzione miracolosa. Considero quindi questo intervento come un tentativo di rendere più sicuro un punto cruciale della corsa – Ha spiegato Philipsen - Ma questa chicane è la soluzione giusta? Si vedrà solo domenica. L'intenzione però è già buona. Tuttavia, se domenica dovesse accadere che un corridore in ventesima posizione debba improvvisamente mettere il piede a terra mentre affronta quella curva di 180 gradi, allora penso che si dovrà trovare una soluzione migliore, perché ci sarà il rischio di perdere mezzo minuto dai corridori che entreranno per primi nella chicane».
Il ragazzo di Mol, cresciuto ammirando Tom Boonen, ha corso già tre edizioni della Roubaix e quindi il percorso lo conosce bene e la Foresta di Arenberg, per lui rimane uno dei punti più esplosivi della corsa. «C'è sempre la consapevolezza che qualcosa potrebbe succedere ad Arenberg, ma non ho mai avuto paura passandoci dentro. Come sempre dovremo sopravvivere a molti punti in cui la corsa diventa più difficile e Arenberg è uno di questi. Ma penso che si possa provare più paura quando sei dietro e cadi sulle pietre in cinquantesima posizione».
Tornando alla famosa chicane, Philipsen pensa che il gruppo sarà già smembrato quando arriveranno ad Arenberg e quindi grossi problemi con i rallentamenti per chi è davanti non dovrebbero esserci. «L’anno scorso, quando la Jumbo-Visma ha spinto forte sul pavè di Haveluy, il gruppo si era già assottigliato. Un’apertura anticipata della gara non sarebbe certamente a mio svantaggio, ma si tratterà soprattutto di adattarsi in ogni momento alle condizioni di gara, sarà importante essere flessibili, perché alla Roubaix non sai mai cosa potrebbe accadere».
Vincere una Classica Monumento è sempre difficile e vincerne due nella stessa stagione, è praticamente un’impresa per pochi e Philipsen potrebbe essere tra i pochi a riuscirci insieme a Van der Poel.
«Sarebbe bello se io e Mathieu entrassimo insieme nel velodromo, ma penso che sia una visione impossibile, direi un sogno irrealizzabile. Non abbiamo mai parlato di una ipotesi come questa, ma sarebbe bello farlo. È vero che inizieremo come grandi favoriti, ma non ci saremo solo noi. Ovviamente non sono il tipo che si siede sul divano perché ha vinto la Milano-Sanremo e chi mi conosce sa che guardo sempre avanti cercando nuovi obiettivi. Domenica la squadra potrà segnare una tripletta storica e mai prima d'ora una squadra ha vinto tre Classiche Monumento di fila. Sarebbe meraviglioso se proprio noi ci riuscissimo».