Oggi si correrà la Milano-Sanremo e nei giorni scorsi si è parlato tanto di chi potrebbe vincere la Classicissima di primavera tra Pogacar e Van der Poel e se sarà possibile vedere un attacco sulla Cipressa. I corridori, tecnici e media hanno quasi tutti escluso un attacco sulla Cipressa, la penultima salita della Classica ligure, sostenendo le difficoltà nel fare un attacco da così lontano. Bisogna dire però che trentaquattro anni fa la vittoria alla Milano-Sanremo arrivò proprio con un attacco da lontano, anzi da lontanissimo e che venne lanciato da Gianni Bugno, quell’anno non certo uno dei favoriti della vigilia.
Era il 17 marzo del 1990 e il Gianni nazionale era stato accusato nella stagione precedente di avere una classe indiscutibile ma anche di essere troppo attendista. Bugno però, con quella che Candido Cannavò defìnì una straordinaria impresa, mise tutti a tacere nel momento in cui tagliò per primo il traguardo, segnando anche il record della corsa. Infatti quella del 1990 è la Milano-Sanremo più veloce ancora oggi, con una media di 45,806 km/h.
Con la vittoria in solitaria davanti al tedesco Golz e al francese Delion, Gianni Bugno dimostrò che per vincere la Classicissima di primavera si può essere anche tra i meno favoriti. Infatti quel 17 marzo1990, lui era quello meno in condizione e meno pronosticato e per questo nel gruppo era anche il meno controllato. Gianni Bugno dimostrò di essere il più furbo, perché aveva deciso di attaccare dove nessuno lo aspettava e quando lanciò la sua azione nessuno pensò di seguirlo.
Oggi a distanza di 34 anni Bugno è tornato sulle strade della Milano-Sanremo per vedere chi taglierà per primo il traguardo su via Roma e come favorito per la vittoria vede Tadej Pogacar. «Se avremo un Pogacar come quello di Strade Bianche, dubito che qualcuno riuscirà a stargli dietro – ha raccontato il due volte iridato – Solo Van der Poel può tenergli testa, ma non abbiamo punti di riferimento sulla sua condizione fisica e sulle sue reali possibilità, perché ancora non ha fatto gare».
Il monzese è anche convinto che non ci sarà un arrivo in volata e che la vittoria sarà una questione privata tra lo sloveno e l’olandese e che certamente qualcosa accadrà sulla Cipressa.
«Sulla Cipressa attaccherà sicuramente Pogacar e la sua squadra, non penso che ci saranno altre soluzioni e probabilmente sul Poggio vedremo solo Pogacar e Van der Poel, se riuscirà a stare al suo passo». Anche Bugno partì da lontano nel 1990, ma nel suo caso la corsa ebbe un ritmo pazzesco, tanto che anche a causa del vento laterale, si ritirarono corridori del calibro di Fignon, Kelly e Lemmond.
«Quando ho vinto io, con un piccolo gruppo eravamo andati via già a Imperia e a Capo Berta io ero davanti con pochi altri e poi, con una serie di scatti e controscatti, sono andato via sulla Cipressa. Ma oggi vedremo sicuramente qualcosa di diverso». Per Bugno la strategia della UAE Emirates sarà quella di fare la Cipressa alla massima velocità e poi ci sarà l’attacco di Pogacar che in questo modo cercherà anche di stanare Van der Poel.
«Pogacar quando ha vinto Strade Bianche non aveva ancora fatto una gara, mentre Van der Poel anche se non ha ancora fatto gare su strada ha fatto il ciclocross. Certamente un’ora di ciclocross non si può paragonare a 6 ore di gara su strada, ma sono convinto che qualcosa di buono nelle gambe ce l’ha sicuramente».
Nel 1990 in televisione c’erano Eddy Merckx e Vittorio Adorni per fare il commento tecnico per le rispettive televisioni nazionali e insieme raccontarono l’impresa di Bugno e di quella corsa folle fino al traguardo. «Oggi ho ancora il record della corsa più veloce, ma sono quasi convinto che potrà essere battuto proprio in questa Sanremo. Adesso hanno dei materiali che per noi erano impossibili da immaginare e se dovessero fare una gara più veloce della mia, posso dire che sarò contento perché ci sono grandi corridori in corsa».
Il lombardo esclude un arrivo in volata. «Con van der Poel e Pogacar io escluderei un arrivo in volata. Se le cose andranno come penso, allora sarà una questione tra loro due».
La Sanremo è una corsa imprevedibile e per questo tanto amata quanto odiata dai corridori e Bugno, che questa Classica Monumento l’ha corsa per 12 volte, può testimoniare come la furbizia e l’attesa dell’attimo giusto, siano la chiave per la vittoria. «Questa è una corsa difficile da pronosticare e quindi da vincere, perché non sai mai in che condizioni saranno i tuoi avversari e come sarai tu quando la corsa esploderà e nelle gambe avrai 250 km. La Sanremo è una corsa bella per questo, ma penso che oggi lo spettacolo vedrà al massimo due protagonisti e sarà interessante vedere il vincitore, che a mio avviso sarà anche uno dei probabili dominatori dell’intera stagione».