Tom Danielson supera un altro ostacolo: si mostra e continua a raccontarsi. A maggio dello scorso anno l'ex professionista statunitense aveva rivelato di avere un cancro alla mano e spiegava che i medici erano stati costretti ad amputargli il dito medio della mano sinistra con una complessa operazione di ricostruzione.
Oggi Tom torna a raccontarsi, pubblica la prima foto della sua mano e apre lo scrigno dele sue emozioni: «Ho pensato di condividere un aggiornamento sulla mia situazione perché molte persone me lo hanno chiesto. Prima di tutto, vorrei dire che ho esitato a parlarne perché ci sono persone che soffrono di cancro e hanno dovuto o devono affrontare sfide molto più dure della mia. In secondo luogo, sappiate che mi impegno a superare il mio problema e a non usarlo come alibi per non dare il meglio di me: anzi, questa è la ragione per cui cerco di fare sempre del mio meglio. La mia mano è qui e mi ricorda quotidianamente l'opportunità che ho davanti: dal 23 marzo 2023 non ho mollato un secondo con il mio allenamento, la mia dieta, la mia concentrazione, il mio sonno e l'accettazione per quello che sono.
Ogni tac che eseguo mi terrorizza, ma quando il risultato è positivo lo trasformo in un nuovo stimolo per continuare a controllare le variabili che posso invece di temere quelle che non posso contrllare. L’azione vince sempre, e ciò che conta non è il risultato del test, ma il comportamento quotidiano. Per quanto riguarda la mia mano, è... fantastica. Il dottor Donaldson ha fatto un lavoro straordinario: la ricostruzione della mano mi permette di fare tutto ciò di cui ho bisogno, cambiare marcia, frenare, salire, scattare, curvare, scendere, digitare, sollevare, aprire lattine, eccetera.
Posso dire che il progresso della mia mano è stato un “must win”. Sono concentrato per poter guidare di nuovo la bici ad alto livello e tornare a correre. C'è ancora molto lavoro da fare poiché ho ancora qualche problema al braccio in discesa, su terreni accidentati e anche quando affronto salite dure, il braccio si irrigidisce per correggere la stabilità.
Mi sto abituando al suo aspetto e sono meno timido quando sono in pubblico. Qualunque cosa io stia facendo, sono sempre meno preoccupato se la gente vede la mia mano. Personalmente, la considero una grande vittoria. Infine, per quanto riguarda il dolore, si tratta di un dolore nervoso, lo so e lo controllo stringendo la mano a pugno per calmarmi quando non sto guidando o scrivendo. Quindi se mi vedete lì con la mano chiusa a pugno, sappiate che la sto solo controllando e non voglio tirare pugni! Grazie a tutti per i vostri messaggi e il vostro supporto, vi saluto assicurandovi che presto proverò a cimentarmi anche in qualche corsa in bicicletta...».
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