Il Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti si appresta ad andare in scena. Normalmente la corsa della Fas Airport Services – Guerciotti – Premac fa parte del calendario internazionale. Tra le gare nel territorio italiano con regolare svolgimento quella della famiglia Guerciotti è la più anziana. E sempre tra le corse con regolare svolgimento, è altresì quella con più edizioni valide per il titolo italiano.
Patron Paolo Guerciotti ha infatti organizzato il Campionati italiano a Sirone nel gennaio 1999, poi all’Idroscalo di Milano negli anni 2010 e 2019. Nei giorni 13 e 14 gennaio 2024 le gare tricolori con egida organizzativa Fas Airport Services – Guerciotti – Premac andranno in scena al Parco Maffo Vialli di Cremona.
La storia della corsa è itinerante relativamente alle sue location. La “culla” della classica è il Parco Lambro di Milano. Ma la gara si è svolta anche a Sirone, tra le colline del Lecchese, al parco Saini di Milano, all’Idroscalo (ininterrottamente dall’edizione 2001 al 2020) infine dal primo novembre 2021 a Cremona.
Il plurivincitore del “Guerciotti” è Daniele Pontoni che mette il sigillo in ben 8 edizioni. Sue le vittorie nelle edizioni del 1991, ’92, ’93, ’95, due volte nel ’99 (quell’anno la gara si svolse due volte, in quanto la stagione crossistica è a cavallo di due anni solari), 2000 e 2002.
E’ fine dicembre 1978 e la classica nasce al Parco Lambro, caratterizzato dalla collina centrale. Il primo vincitore è Vito Di Tano e a lui il successo nel Gran premio Guerciotti porta bene. L’alfiere del team Guerciotti poche settimane dopo trionfa a Saccolongo nel Campionato del Mondo dilettanti di ciclocross. Quello di Saccolongo del gennaio 1979 è un ricordo indimenticabile per Vito, che bisserà il successo iridato nel 1986 a Lembeek.
A fine dicembre 1979 il “Guerciotti” al Parco Lambro se lo aggiudica Franco Vagneur. Il vulcanico Paolo Guerciotti ingaggia Roland Liboton e il belga lo ripaga col trionfo nella gara di casa del 1980. Per l'edizione dell’inverno 81-82 Paolo decide di spostare la corsa naturalmente internazionale sull’altipiano di Sirone. Se l’aggiudica il fuoriclasse Hennie Stamsnijder. L’anno successivo è Vito Di Tano ad imporsi per la seconda volta. Poi inizia l’egemonia straniera “dorata” per Guerciotti. Infatti Liboton, primo nel Trofeo Guerciotti 1984 e ’85, e il tedesco Mike Kluge, trionfatore nel 1986 e ’87, sono tutti suoi corridori. Nell’87 la gara si svolge nuovamente al Parco Lambro di Milano. La location nelle storico quartiere di Milano porta fortuna anche al danese Henrik Djernis, altro alfiere Guerciotti, che vince negli anni 1988 e ’89. Da notare che l’edizione del 1988 si svolge di venerdì, giorno lavorativo, quale scelta strategica anche per avere i migliori a livello internazionale.
Sta per iniziare l’era Pontoni, con la gara sempre ancorata al Parco Lambro. Dopo tre trionfi consecutivi al Parco Lambro nel “Guerciotti” incluso tra le prove Superprestige internazionale, allora la challenge più importante del cross, nel ’94 Pontoni viene sconfitto al parco Lambro. Il friulano con una inedita maglia da Campione d’Italia nera con banda tricolore che suscita contestazioni tra gli aficionados si classifica secondo, battuto da Rodomir Simunek. E’ un’edizione seguitissima dal pubblico.
Sempre con etichetta di Superprstige , il Gran Premio Guerciotti emigra al Parco Saini l’8 dicembre 1996. La prova Superprestige si trasforma in uno show della squadra Rabobank che trionfa grazie ad Adrie Van Der Poel (papà di Mathieu). Poi il timone dell’evento si sposta nuovamente verso
Sirone coi Campionati italiani 1999 in cui, sotto la pioggia, vince Pontoni. L’ultima edizione a Sirone è quella del novembre 2000 con Pontoni dominatore. Le donne al Guerciotti avevano fatto la loro apparizione già da qualche anno. Nel novembre 2000 è internazionale pure il Guerciotti femminile e a mettere il sigillo è la fuoriclasse tedesca Hanka Kupfernagel.
L’otto dicembre 2001 c’è appunto il primo Guerciotti all’Idroscalo che si dimostra location ideale per l’evento. S’impone il giovane Enrico Franzoi che pur avendo solo 19 anni sconfigge Daniele Pontoni e tanti stranieri. Daniele si rifà l’anno successivo. Paolo Guerciotti è molto determinato, vuole l’ennesimo salto di qualità. E cosi diverse edizioni del terzo millennio sono valide per la Coppa del Mondo, challenge con egida Unione Ciclistica
Internazionale. All’Idroscalo nel primo decennio post-duemila si esibiscono le più note star maschili e femminili della specialità. La Coppa del Mondo è uno spettacolo immenso e all’Idroscalo arrivano numerosi tifosi del Benelux. Bart Wellens è il numero uno dell’ordine d’arrivo nel 2003 e 2006, lo straordinario Sven Nys nel 2004 e 2005. La Kupfernagel è la prima anche nel 2002. Nel Guerciotti 2004 la prima delle juniores è una ragazza promettente, vincitrice due mesi prima del Mondiale su strada a Verona. E’ Marianne Vos che segnerà un’epoca nel ciclismo femminile di tutte le specialità.
Meritano risalto anche le 4 vittorie dell’altra olandese, la elite Dafny Van Den Brand, e le 3 di Eva Lechner. L’epopea Coppa del Mondo a Milano-Idroscalo termina quando Paolo Guerciotti decide per la seconda volta di organizzare i Campionati italiani all’Idroscalo. E’ l’edizione 2010, quella in cui
l’estroso Marco Aurelio Fontana trionfa; è un altro portacolori della squadra Guerciotti. Negli anni successivi oltre alla doppietta di Marco Silvestri, talento della squadra di Guerciotti, ci sono i trionfi di Jens Vandekinderen, Stan Godrie, Marcel Meisen (due volte) e Sascha Weber, oltre a quello di Gioele Bertolini nel tricolore 2019.
L’era Guerciotti-Parco Maffi Cremona si inaugura il primo novembre 2021 e i trionfi sono firmati da Jakob Dorigoni, che sotto la pioggia precede Gioele Bertolini, entrambi vessilliferi di Guerciotti, e Silvia Persico. Sempre con etichetta di internazionalità, si capisce. Come nel terzo week-end del gennaio 2023 in cui Filippo Fontana del Gruppo Sportivo Carabinieri vince davanti a Jakob Dorigoni, e la bionda Rebecca Gariboldi fa altrettanto tra le elite precedendo Sara Casasola. Ora tutto è pronto per i Campionati italiani.
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