GIRO D'ITALIA CICLOCROSS. L'INTERNAZIONALE VALFONTANABUONA INCORONA I VINCITORI FINALI

CICLOCROSS | 27/11/2023 | 08:07

Il mattino di San Colombano Certenoli si è presentato alla carovana rosa con una leggera coltre bianca. Niente neve, ma tanta brina ghiacciata, risultato di una notte fredda e umida per aggiungere un pizzico di difficoltà in più alle multiple contese alla maglia rosa. Almeno per le prime gare di giornata, perché poi un tiepido sole ha riscaldato la giornata rosa nella Val Fontanabuona (non dello stesso parere possono essere i ragazzi della gara Uomini Open, avendo corso quasi la totalità della gara con il sole già di là dei crinali). Non si poteva desiderare di meglio in casa Velo Val Fontanabuona con la direzione dell’eclettico Roberto Portunato, la supervisione dell’ASD Romano Scotti e un forte sostegno istituzionale (patrocinio di Regione Liguria, Città Metropolitana Genova, Camera di Commercio Genova e Comune di San Colombano Certenoli). Già nella serata di ieri si era entrati nel vivo dell’atmosfera rosa con il 3° Premio Fontanino, dedicato al campione del passato Claudio Chiappucci, “El Diablo”, festa continuata oggi anche alla presenza di Cordiano Dagnoni, presidente della Federazione Ciclistica Italiana e altri politi di spicco della Liguria e della Valfontanabuona.


Percorso nervoso, incostante, con numerosi cambi di ritmo. Lo staff del Velo Valfontanabuona ci ha lavorato per giorni e giorni al fine di perfezionare un campo di gara degno degli standard del Giro d’Italia Ciclocross e che è stato particolarmente apprezzato dagli addetti ai lavori e dagli stessi atleti per i numerosi spunti tecnici offerti.Cala dunque il sipario sul 15° Giro d’Italia Ciclocross con la cerimonia di premiazione della tappa numero 97 della sua storia. I riflettori della disciplina invernale marcata ASD Romano Scotti restano però più accesi che mai perché il testimone passa in men che non si dica al Giro delle Regioni: in un rapido capovolgimento Nord-Sud dalla Liguria si scenderà in Puglia domenica prossima, a Gallipoli, in casa Caroli Hotels per l’apertura del 2° Giro delle Regioni Ciclocross.


«Oggi si conclude il Giro d'Italia Ciclocross numero 15, tre lustri al servizio del ciclocross mantenendo salde le origini e la tradizione ma sempre con la capacità di innovare, sperimentare e guardare al futuro – commenta lusinghiero Cordiano Dagnoni, Presidente della Federazione Ciclistica Italiana, che riceve da Fausto Scotti la maglia rosa in ricordo di Mauro Valentini, a cui questa edizione del GIC è dedicata - Il Giro d’Italia Ciclocross è un patrimonio per la Federazione Ciclistica Italiana, è ormai diventato un appartamento fisso, importante per i nostri atleti, valido indicatore anche per i nostri tecnici che selezionano da qui i migliori alfieri azzurri per i Campionati Europei, per i Campionati del mondo e per le Coppe, per cui io oggi non ho voluto mancare all' ultima tappa per la vestizione finale delle maglie rosa. Anche delle ragazze abbiamo avuto riscontri molto positivi perché il livello si è alzato molto, per cui come Federciclismo siamo molto soddisfatti e grati per questa manifestazione».

Gli fa eco particolarmente felice e visibilmente stanco Roberto Portunato: «Non posso essere che contento perché quest'anno abbiamo aumentato il livello, poi la presenza del presidente Dagnoni che ci ha fatto questa sorpresa e non posso che ringraziarlo. Ho percepito da parte di atleti e tecnici l'attaccamento a questa disciplina, per la quale Fausto Scotti è un autentico riferimento. Grazie al supporto dell’ASD Romano Scorri e all’impegno dei miei splendidi collaboratori è andato tutto bene, è filato tutto liscio, la giornata è stata bellissima e io posso già dirvi di aspettarvi tutti per la quarta edizione dell'Internazionale e del nuovo 16° Giro d'Italia Ciclocross. Grazie a tutti».

Chiude il giro di saluti Fausto Scotti, l’ideatore del Giro d’Italia Ciclocross: «Un ringraziamento alle famiglie, ai team, alle amministrazioni comunali, a tutti coloro che hanno sostenuto il 15° GIC. Per noi è sempre un piacere organizzare e fare crescere i giovani perché quello è il nostro obiettivo e vedere tante famiglie presenti in queste manifestazioni fa sempre piacere. I sacrifici sono tanti, però comunque come incontri le persone e ti ringraziano e ti dicono di continuate, andare avanti per noi è importante. Un ringraziamento come sempre lo faccio a tutti loro e come dico sempre: buon rientro a casa!».

UOMINI OPEN – Di gran classe la corsa regina per le categorie maschili, caratterizzata per una larga parte da due coppie, una al comando (Gioele Bertolini e Filippo Agostinacchio) e una all’inseguimento (Antonio Folcarelli in maglia rosa e Samuele Leone) sino a circa metà dei 60 minuti di gara, quando Leone ha perso contatto dalla maglia rosa per un problema meccanico, che così è rimasta da sola, mentre in testa sono cominciate le scaramucce per iscrivere il proprio nome sull’albo d’oro del Gran Premio Internazionale Val Fontanabuona. Ai numerosi affondi di Gioele “Bullo” Bertolini, alfiere della FAS Airport Service Guerciotti Premac, ha sempre risposto puntualmente il valdostano Agostinacchio, in maglia TSA Tre Colli. Scaltro a impostare in testa la curva dopo l’ultima staccata, Agostinacchio ha potuto lanciare uno sprint di pura potenza, precedendo Bertolini sul traguardo. In terza posizione, distanziato di un minuto, il laziale Antonio Folcarelli, già certo della sua maglia rosa già dalla conclusione della scorsa tappa. Ai piedi del podio Leone, mentre Tommaso Cafueri riesce a confermare la maglia bianca di miglior giovane pur con una prestazione meno brillante delle precedenti.

DONNE OPEN – Il suo nome nell’albo d’oro del GP Valfontanabuona era già presente, in quello del GIC mancava invece da qualche anno, così una Eva Lechner (Alè Cycling) in ottimo stato di forma ha colto la palla al balzo per tornare a timbrare il cartellino alla sua vecchia maniera, con classe ed eleganza. Pronti-via subito l’attacco dell’esperta altoatesina, a cui hanno resistito solo Rebecca Gariboldi, in maglia rosa, e la giovanissima Valentina Corvi, mentre Carlotta Borello ha cercato di tener duro il più possibile, salvo poi mollare la presa. Quella di oggi era infatti una corsa nella corsa, poiché insieme alla vittoria di tappa internazionale c’era in ballo anche e soprattutto la maglia rosa (2 i punti tra Gariboldi e Borello al semaforo verde). Nella seconda parte di gara la Gariboldi è entrata in una modalità più conservativa, mentre Eva Lechner è riuscita a distanziare Valentina Corvi, che non ha mai dato l’impressione di voler cedere. Un vero e proprio confronto generazionale: tra le due, la prima classe ’85 e la seconda classe ‘2005 ci sono ben 20 anni di differenza. Al traguardo successo meritato per Eva Lechner su Valentina Corvi (FAS Airport Service Guerciotti Premac) e Rebecca Gariboldi (Cingolani), vincitrice del GIC davanti a Carlotta Borello (DP 66, 4^).

Per la Gariboldi, vincitrice del GIC, l’importante era mettere la «Maglia rosa in cassaforte; l’obiettivo principale di oggi e sono molto felice della riconferma dopo il 2022 in rosa. La stagione non era partita benissimo, mancava ritmo e sono andata sempre in crescita, questa maglia è un bellissimo successo da incorniciare».

Particolarmente entusiasta Eva Lechner: «Mi sento bene e mi sto divertendo, questo è quel che conta. Mi piace guidare e lasciar scorrere la bici, su questo percorso ho potuto esaltare le mie caratteristiche. Oggi la gamba è buona, in crescita. Sono la più esperta del gruppo e cerco di dare sempre il meglio e offrire il mio esempio e insegnamento e questo mi fa molto piacere. Il mio obiettivo è semplice: divertirmi».Soddisfatta anche Valentina Corvi: «Oggi è stata un po’ dura all’inizio, sono caduta prima del box, ho dovuto cambiar bici. Ho provato a riavvicinarmi a Eva, non ce l’ho fatta, ma è un buon punto di partenza. Speriamo nelle prossime gare, ora mi aspetta un bel ritiro in Puglia con la Nazionale, saranno giorni intensi».

JUNIORES – Con i giochi per la generale scritti al 97% in favore di Giacomo Serangeli (DP 66), tutte le attenzioni della tappa internazionale degli juniores si è concentrata sulla vittoria della frazione e si è rivelata ampiamente spettacolare grazie alle scaramucce offerte da Mattia Proietti Gagliardoni (FAS Airport Service Guerciotti Premac), la stessa maglia rosa e Mattia Agostinacchio (TSA Beltrami Tre Colli). In una prima fase la sfida è stata tutta umbra (Gagliardoni Proietti vs Serangeli), anche perché Agostinacchio è stato attardato da una non felice scelta della pressione degli pneumatici, avendo il percorso rapidamente cambiato consistenza dopo le prime due gare della mattina. Così il valdostano cambia bici, perde secondi a metà gara, ma poi si rende protagonista di una grande rimonta sin sulla testa. La foga di Agostinacchio non paga subito, rischia infatti la caduta per una traiettoria sbagliata, ma alla fine imposta in testa le ultime curve vincendo la volata ristretta, con il secondo e il terzo posto decisi solo al fotofinish: 2° Mattia Proietti Gagliardoni, 3° Giacomo Serangeli, vincitore del 15° Giro d’Italia Ciclocross per juniores.

«Non era nei miei canoni, ma ho lottato sino alla fine – ha spiegato il valdostano Agostinacchio, la cui famiglia è in festa dopo la vittoria del fratello maggiore Filippo nella gara open – Con Mattia e Giacomo siamo cresciuti insieme, in gara avversari, ma fuori amici. Ho dovuto rincorrere, ma al momento opportuno ho capito di poter attaccare. Percorso molto nervoso, non ci si poteva rilassare un minuto. All’inizio troppa pressione, l’ho avvertita».

ALLIEVI UOMINI – Tra i secondo anno riesce l’impresa, davvero difficile sulla carta, di Patrik Pezzo Rosola, ovvero trasformare il viola del body della sua Q35 Zanolini Superbike in un rosa acceso, come trionfatore del GIC. Per riuscirci avrebbe dovuto vincere la tappa di San Colombano Certenoli e affidarsi alla sorte affinché il suo avversario giungesse ai piedi del podio. Come nel migliore dei pronostici è andata esattamente così, con Filippo Grigolini (Jam’s Bike Team Buja), leader uscente, esattamente quarto al traguardo. La condizione minima per far variare la classifica, che sbilancia l’ex aequo verso il due volte figlio d’arte. Un boccone decisamente amaro per Grigolini, che anche lo scorso anno ha concluso il GIC al secondo posto della categoria Allievi, ancora una volta con un pari punti.

In gara, Patrik Pezzo-Rosola ha sempre cercato di emergere, ma è nelle fasi finali che il suo affondo decisivo è riuscito a staccare di ruota Vincenzo Carosi (Race Mountain Folcarelli), vittima anche di inconvenienti meccanici e autore di uno sprint al fotofinish con Pietro Deon. Per Pezzo-Rosola il coronamento di una stagione da protagonista, condizionata dalla sfortuna a Osoppo che lo ha costretto a una lunga rincorsa rosa: «In gara siamo partiti subito forte, sono rimasto un po’ indietro, poi sono riuscito a recuperare e da vicino mi seguiva anche anche Grigolini. Poi lui è caduto, io ho cercato di farmi sotto il più possibile e quando ho capito che la gamba girava bene ho provato l’allungo in solitaria. E mi è andata benissimo».

Tra i primo anno è Massimo Bagnariol (Bandiziol Cycling Team) a fare il colpaccio, con un exploit che lo vede non solo salire finalmente sul podio di questa edizione del GIC, ma addirittura sul gradino più alto, prendendosi il lusso di scacciare dal trono uno dei due protagonisti di stagione (la maglia bianca Tommaso Cingolani, assente il gemello Filippo). Secondo Tommaso Roggi (Olimpia Valdarnese) su Mattia Moretti (Young Bikers Team Balmamion). Timidamente Bagnaiol ha dichiarato: «Sapevo di averne e ci ho provato. Questo percorso mi è piaciuto, molto divertente con le sue curve e i suoi rilanci, le gambe giravano molto bene. Devo affrontare con un altro stimolo la seconda metà di stagione, questa gara ne è il segnale».

DONNE ALLIEVE – Capolavoro di Giorgia Pellizotti (SS Sanfiorese), che sul traguardo di San Colombano fa l’unica cosa scritta sul suo copione per la gara odierna: vincere. Perché per chiudere il gap ristretto con la maglia rosa Nicole Azzetti occorreva mettere le sue ruote davanti a tutte le altre. Così il tricolore della figlia d’arte si tramuta in rosa proprio in extremis sul traguardo, con la Azzetti parzialmente fuori dai giochi per una noia meccanica (foratura lontana dai box, solo 6^ all’arrivo), anche se il successo della Pellizotti, per come si stava configurando, può dirsi non condizionato dalle sfortune della rivale. È una ottima Carlotta Petris (DP 66) a salire sul posto d’onore del podio, il cui terzo gradino è invece ad appannaggio di Camilla Murro (DP 66) dopo un ottimo giuoco di squadra.

ESORDIENTI UOMINI – L’attesa era per la sfida al vertice tra il toscano Riccardo Frosini (Olimpia Valdarnese), autore di tre successi al GIC, e il friulano Alessio Borile. Purtroppo le attese sono state disilluse, a causa di un problema meccanico che ha relegato presto Frosini nelle posizioni di rincalzo, mentre Borile ha centrato la giornata perfetta come morale e condizione di forma. Risultato: imbattibilità per la gara odierna e maglia rosa conclusiva per Alessio Borile, che sul traguardo di San Colombano trionfa davanti a Christian Di Rosa (Team Atletico Monte Rotondo) e Pietro Bandiziol (Bandiziol Cycling Team). L’alfiere della Grava Bike Team ha confidato che: «Oggi ne avevo, volevo andar via sin dall’inizio. Ci ho provato, ho visto che ci stavo riuscendo e ho spinto sempre più. La vittoria di oggi è la più importante della mia vita, una vittoria è per la mamma, il papà, il nonno che purtroppo non c’è più e la nonna».

DONNE ESORDIENTI – Dopo una lunga serie di piazzamenti sempre sul podio, a San Colombano Certenoli giunge finalmente la vittoria per Rebecca Anzisi (Jam’s Bike Team Buja), in un arrivo in parata con la maglia rosa Matilde Carretta (GS Mosole) in un bel gesto di condivisione e amicizia. Terza la principale sfidante per la maglia rosa, Alice Viezzi (Bandiziol Cycling Team).

MASTER – In Fascia 1 Antonio Macculi (Team Cingolani) vince tappa e maglia e Giro d’Italia Ciclocross, precedendo di misura Marco Del Missier, lo sfidante di una stagione intera. Sul terzo gradino del podio Alessandro Sereni. Dopo una gara sabbatica ecco che in fascia due torna a splendere il lampo rosa di Massimo Folcarelli, dominatore di tutte le quindici edizioni del Giro d’Italia sin qui disputate. Alle sue spalle, con resa onorevole, Marco De Stasio (Tondi Sport) e Alessio fabbri (Parkpre Iki Sport).

Festa valdostana per Corrado Cottin, il portacolori del Team Benato che già a Cantoira la scorsa settimana aveva pregustato il successo matematico della Fascia 3. «La mia passione da più giovane era il trial, in motociclismo, con il titolo italiano juniores. Poi ho smesso e ho scoperto la bici. E ringrazio l’ASD Romano Scotti che ci dà la possibilità di divertirci e vedere posti nuovi. Questo mio secondo Giro d’Italia Ciclcoross è per me, che metto impegno e passione, e poi per mia moglie». Sul podio, alle sue spalle, Mario Quattrini (Fiormonti Team) e Sandro Gentili (Race Mountain Folcarelli).

Maglia rosa femminile confermata alla grande per Paola Maniago (Sorgente Pradipozzo) su un mai doma Stefania Leschiutta (Bandiziol Cycling Team).

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