Il sogno è andare avanti, ancora un po’, magari fino al prossimo Giro d’Italia, perché Domenico Pozzovivo vuole rimandare un po’ più in là l’ora della pensione. L’idea è correre ancora una stagione, la numero 18 per il 40enne corridore lucano, esempio di professionalità e abnegazione. Simbolo di resilienza.
Oggi Davide Romani su Gazzetta dello Sport scrive di una possibilissima intesa con Corratec. «Non mi piace lasciare il professionismo al termine di questo 2023 dove mi sono ritirato dal Giro a causa del Covid (out dopo la 9a tappa, ndr) – riporta la rosea -. L’anno prossimo sarebbe la mia 18a corsa rosa».
Insieme a questo obiettivo – scrive sempre Romani - il corridore pro’ dal 2005 ha messo nel mirino la laurea triennale in Scienze motorie. «Devo completare la tesi e spero di discuterla nel primo trimestre del prossimo anno – racconta Pozzovivo -. Sarà uno studio sull’High Intensity Interval Training (HIIT), gli effetti degli intervalli d’allenamento ad alta intensità».
Un modo per costruirsi opzioni alternative per il futuro. «Quando superi i 40 anni è normale pensare al dopo professionismo. Di sicuro non mi vedo come direttore sportivo. Magari mi potrei completare con Nibali: lui a guidare la squadra in ammiraglia e io allenatore».
Negli ultimi due anni il corridore che nel 2012 ha vinto una tappa al Giro d’Italia (Sulmona-Lago Laceno di 229 km) ha trovato squadra a stagione iniziata. La speranza che in questo caso l’occasione si concretizzi prima. «Spero ci siano novità a breve perché coltivo l’ambizione di partecipare e completare il Giro, corsa a cui sono molto legato. C’è una possibilità di approdare a una squadra italiana (il corridore potrebbe accasarsi alla Corratec, ndr) ma aspetto gennaio quando verranno ufficializzati gli inviti per le squadre Professional».