In materia sarebbe un professore, per quello che ha vinto e come l’ha fatto, ma Vincenzo Nibali si è messo in discussione e alla prova, così ha pensato bene di tornare a scuola, iniziando dal primo livello (sono tre) «che in futuro potrebbe servirmi».
Ne parla approfonditamente oggi Ciro Scognamiglio sulla Gazzetta dello Sport: il vincitore di un Tour, due Giri e una Vuelta, oltre a tante altre corse ha deciso di frequentare il «Corso maestro istruttore delle categorie promozionali e giovanissimi (TI2)». «Prevede didattica sia online sia in presenza, è cominciato a Morbegno (Sondrio) il 27 ottobre e tra gli allievi ce n’è uno particolarmente illustre – scrive Scognamiglio -: Vincenzo Nibali. Sì, lo Squalo adesso ha cominciato a studiare da tecnico attraverso i corsi della Federciclo, anche se continua a non “vedersi” come direttore sportivo di una squadra. Ma se questi fossero i primi passi di un percorso che un domani potrebbe portarlo sull’ammiraglia azzurra, da commissario tecnico? O comunque nello staff dell’Italia, a medio-lungo termine?». Si chiede il giornalista. «Chissà. Mai dire mai. Perché escluderlo?», risponde il fuoriclasse siciliano.
E il presidente della Federciclismo, Cordiano Dagnoni, cosa dice? «Vincenzo è un ragazzo d’oro – spiega il numero uno del nostro movimento-. Con lui ho un ottimo rapporto ed è venuto a parlare a casa mia di questa sua volontà. Adesso l’ex professionista deve ripartire dal corso di primo livello, mentre in precedenza doveva fare solo il terzo, e lui che ha vinto due Giri, il Tour e la Vuelta segue le lezioni con tanti genitori di ragazzini, che vogliono fare il d.s.. L’importante è che prenda i titoli. Nibali è una grande risorsa dell’Italia, e se ci fosse la sua disponibilità con la Federazione non lo vorrei perdere. Da imprenditore mi hanno insegnato che queste figure le devi portare con te, perché se le lasci sul mercato le prende un altro. Non c’è premura, ma sarebbe bello inserirlo con noi».
Insomma, a quasi 39 anni — li compirà il 14 novembre —,Vincenzo torna sui banchi di scuola, a 13 mesi dal ritiro e una carriera da fuoriclasse. Si rimette in gioco per un futuro tutto da scrivere, ma che è già iniziato con la consulenza alla Professional svizzera Q36.5 e una sempre più coinvolgente e convincente collaborazione con la grande famiglia del Giro d’Italia. E a proposito di famiglia, quella di Rachele e Vincenzo si è da poco allargata: il 7 ottobre scorso è arrivata Miriam Venere dopo Emma Vittoria, che oggi ha 9 anni. Per il resto tanti chilometri da fare, molte call e qualche libro da studiare… «L’abilitazione dell’Uci sarebbe un passo successivo - aggiunge Nibali - però una volta terminati i corsi Fci si potrebbe già stare in ammiraglia. Ma il direttore sportivo... non voglio farlo. Mi interessa come formazione personale. Per crescere, sapere delle cose in più su come funziona la struttura della Federazione e non solo, e avere una tessera che tra un po’ di tempo potrebbe essermi utile, perché non si sa mai».